Il pensiero del Papa verso quanti operano nel duro lavoro marittimo nel Messaggio
al Congresso mondiale dell'Apostolato del Mare
“I desideri e le attese spirituali ed umane delle persone impegnate a stretto contatto
con la vita in mare" sono richiamati nel Messaggio che Benedetto XVI ha inviato al
XXII Congresso mondiale dell'Apostolato del Mare, aperto ieri sera a Gdynia, in Polonia.
Il Congresso, organizzato dal Pontificio Consiglio per la pastorale dei migranti e
degli itineranti, si è dato come tema "In solidarietà con la Gente del Mare, testimoni
di speranza con la Parola di Dio, la Liturgia e la Diaconia". L’arcivescovo Agostino
Marchetto, segretario del dicastero, ha tenuto questa mattina la relazione introduttiva.
Il servizio da Gdynia di Pierluigi Natalìa.
Nell’esprimere
vivo favore a quello che ha definito un “prestigioso appuntamento”, il Papa ne sottolinea,
in particolare, il significato di “sollecitudine ecclesiale nei confronti di quanti
operano nel duro settore del lavoro marittimo”. Ed in realtà non è un tema marginale:
il mare è fonte di sostentamento per gran parte della popolazione mondiale. Oltre
quaranta milioni di persone vivono esclusivamente di pesca, mentre nella marina mercantile
sono impiegati più di un milione e duecentomila lavoratori, in maggioranza cattolici
che provengono dai Paesi meno favoriti del mondo. Per via marittima si svolge oltre
il novanta per cento del commercio mondiale. Si tratta, dunque, di un settore vastissimo
e cruciale, ma anche di uno dei lavori più pericolosi al mondo, come dimostrano le
quotidiane notizie di catastrofi in mare e di perdita di vite umane. Al tempo stesso
— su un piano certo meno drammatico, ma comunque rilevante per la vicenda dell'umanità
del nostro tempo — è in continuo aumento la navigazione da diporto, sia con le grandi
navi da crociera, che arrivano a ospitare 3.500 passeggeri e 1.500 membri di equipaggio,
sia con il piccolo cabotaggio, a motore e soprattutto a vela. Ed anche di questo specifico
settore si occuperà il Congresso. L’arcivescovo Agostino Marchetto, segretario del
Pontificio Consiglio, ha tenuto questa mattina ai congressisti una relazione introduttiva
approfondita ed esaustiva, indicando il fine principale del Congresso nel suo afflato
pastorale. Mons. Marchetto ha ricordato che la nostra epoca impone a quanti in questa
pastorale sono impegnati immani difficoltà, ma consente anche i successi nell'azione
di testimonianza evangelica tra quanti sul mare passano la vita e al mare affidano,
a diverso titolo, le proprie speranze.
Ieri sera
mons. Marchetto aveva presieduto una solenne Concelebrazione eucaristica nella chiesa
dedicata a Maria Stella Maris, patrona dei naviganti, chiesa dalla quale si era poi
mossa una processione nelle strade della città portuale polacca fino al teatro dove
c'è stata l'apertura ufficiale del Congesso. In precedenza, sempre ieri, c'era stata
una sessessione preparatoria del Congresso che aveva visto gli otto Coordinatori
regionali, di tutti i continenti e gli oceani, e i direttori nazionali dell'Apostolato
del Mare confrontarsi con la trentina di vescovi convenuti in Polonia per questo incontro.
Tale presenza è particolarmente significativa, in quanto proprio i vescovi sono i
promotori dell’Apostolato del Mare nei diversi Paesi e c'è spesso l'impressione -
a torto o a ragione - che tale specifico apostolato non venga ancora riconosciuto
come una pastorale ordinaria in molte Chiese locali che pure sono chiamate a dare
testimonianza e ad evangelizzare in un contesto marittimo.(Da Gdynia, in Polonia,
per la Radio Vaticana, Pierluigi Natalia)