2007-06-23 14:04:20

Il Papa ai docenti universitari d'Europa: per rispondere alla crisi della modernità e costruire un nuovo umanesimo, il continente deve riscoprire la sua eredità cristiana


L’Europa deve riappropriarsi della sua tradizione di autentica culla dell’umanesimo, fondata sui valori cristiani e le università del continente devono indagare a fondo la “crisi della modernità”, permettendo alla fede e alla ragione di cooperare e di rispondere ai bisogni culturali e spirituali dell’essere umano. Con un discorso di grande respiro intellettuale, Benedetto XVI ha accolto questa mattina in udienza i docenti e i rettori delle Università europee, che partecipano in questi giorni, a Roma, al convegno intitolato “Un nuovo umanesimo per l'Europa. Il ruolo delle Università”. Il servizio di Alessandro De Carolis. RealAudioMP3

In una Europa che “attualmente sta avvertendo una certa instabilità sociale e una diffidenza di fronte ai valori tradizionali”, la promozione di un nuovo umanesimo “richiede una chiara comprensione di cosa significhi realmente la modernità”. Attorno a questa che a più riprese Benedetto XVI sottolinea come un imperativo improcrastinabile, il Papa ha sviluppato un’ampia riflessione sul ruolo che gli atenei del Vecchio continente possono e devono giocare “a servizio di un'Europa più unita”:

 
Far from being the fruit of a superficial desire…
"Lungi dall’essere frutto di un desiderio superficiale per la novità, la ricerca di un nuovo umanesimo deve tenere in serio conto il fatto che oggi l’Europa sta avvertendo un massiccio spostamento culturale, in cui uomini e donne sono sempre più coscienti della loro chiamata ad essere attivamente impegnati nel cambiare la loro storia. Storicamente, è in Europa che l’umanesimo si è sviluppato, grazie alla fruttuosa interazione fra le varie culture della sua gente e alla fede cristiana. L’Europa oggi deve conservare e riappropriarsi della sua tradizione autentica, se essa vuole rimanere fedele alla sua vocazione di culla dell’umanesimo”.

 
Benedetto XVI ha quindi richiamato l’attenzione dei suoi circa duemila ospiti, guidati dal cardinale Péter Erdö, arcivescovo di Esztergom-Budapest e presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa, su tre questioni che impongono, ha osservato, un’analisi approfondita. In primo luogo, ha accennato “all’esigenza di uno studio esauriente sulla crisi della modernità”: nozione, ha detto, che nei secoli più recenti, ha “fortemente condizionato” la cultura europea. Il Papa ha messo in guardia dalla falsa dicotomia creata tra l’“umanesimo autentico” - che guarda anche al trascendente - e un certo “teismo”, entrambi considerati come estremi di un “inconciliabile conflitto fra legge divina e libertà umana”. Chiediamoci piuttosto, ha affermato il Pontefice, se - come scrisse Giovanni Paolo II nell’Enciclica Redemptor hominis - in questa era di progressi economici e tecnici “l'uomo, come uomo, nel contesto di questo progresso, diventi veramente migliore, cioè più maturo spiritualmente, più cosciente della dignità della sua umanità, più responsabile, più aperto agli altri, in particolare verso i più bisognosi e più deboli, più disponibile a dare e portare aiuto a tutti”.

 
Benedetto XVI ha poi riflettuto sul rapporto tra fede e ragione, affermando tra l’altro che l'aumento delle università europee è stato promosso in base alla convinzione che fede e ragione possano cooperare “nella ricerca della verità, ciascuna rispettando la natura e la legittima autonomia dell'altra, tuttavia funzionando insieme in modo armonioso e creativo a servizio della realizzazione della persona umana nella verità e nell'amore”:

 
The present cultural shift is often seen as a 'challenge…
"L’attuale spostamento culturale è visto spesso come ‘una sfida’ alla cultura dell'università e allo stesso cristianesimo, piuttosto che come ‘orizzonte’ alla luce del quale possono e devono essere trovate soluzioni creative”.

 
Ecco, dunque, la terza questione proposta dal Papa, quella “del contributo che il cristianesimo può dare all'umanesimo del futuro”. La cosiddetta “questione dell'uomo” - oggetto di dibattito al Convegno romano dei rettori e docenti universitari - “sfida la Chiesa - ha sottolineato Benedetto XVI - a concepire dei modi efficaci di proclamare alla cultura contemporanea ‘il realismo’ della propria fede nell’opera di salvezza di Cristo. Il cristianesimo - ha obiettato il Papa - non deve essere relegato nel mondo del mito e dell'emozione, ma deve essere rispettato affinchè il suo annuncio faccia luce sulla verità circa l'uomo, in modo da trasformare spiritualmente gli uomini e le donne e permettere loro di realizzare la propria vocazione nella storia”:

 
Knowledge can never be limited to the purely…
"La conoscenza non può mai essere limitata al campo puramente intellettuale, essa include anche la rinnovata capacità di guardare alle cose in un modo libero da pregiudizi e da preconcetti e di permetterci d’essere stupiti dalla realtà la cui verità può essere scoperta unendo l’intelletto all’amore. Solo quel Dio che ha il volto umano, rivelato in Gesù Cristo, può impedirci di ridurre la realtà proprio quando richiede livelli di comprensione sempre nuovi e sempre più complessi. La Chiesa è cosciente della sua responsabilità di dover offrire questo contributo alla cultura contemporanea”.







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