2007-06-21 13:02:42

Nell’udienza al Catholicos Patriarca Mar Dinkha IV, Benedetto XVI esprime vicinanza ai cristiani dell’Iraq che testimoniano la propria fede “a prezzo di sacrifici eroici”


La difficile situazione dei cristiani in Iraq e l’impegno ad un rinnovato dialogo ecumenico: questi i temi forti del discorso di Benedetto XVI a Mar Dinkha IV, Catholicos Patriarca della Chiesa Assira dell’Oriente. Il Papa ha auspicato una più stretta cooperazione pastorale tra le comunità cattolica e assira, che conta oggi circa 400 mila fedeli, ed ha messo l’accento sui risultati raggiunti dalla Commissione per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa Assira dell’Oriente. Il servizio di Alessandro Gisotti:RealAudioMP3


Benedetto XVI porta nel cuore i cristiani che soffrono"tragicamente", “materialmente e spiritualmente”, soprattutto in quelle terre dove fin dalle origini della Chiesa, i fedeli in Cristo hanno “contribuito alla diffusione del Vangelo”. Un pensiero particolare, il Papa lo dedica ai cristiani iracheni. “In Iraq – è stato il suo richiamo – terra di tanti fedeli” della Chiesa Assira, “le famiglie e le comunità cristiane sentono sempre più la pressione dell’insicurezza, dell’aggressione e un senso di abbandono”. Molti di loro, ha aggiunto, “non vedono altra possibilità se non quella di lasciare il Paese e cercare una nuova vita all’estero”.
 
“Queste difficoltà – ha sottolineato – sono per me fonte di grande preoccupazione, ed esprimo dunque solidarietà ai pastori e ai fedeli delle comunità cristiane che rimangono in questi luoghi, spesso al prezzo di eroici sacrifici”. In queste aree travagliate, ha detto ancora, i fedeli cattolici ed assiri “sono chiamati a lavorare assieme”, nella speranza di trovare un sostegno reciproco sempre più efficace. Il Papa ha quindi rivolto l’attenzione al dialogo ecumenico, ricordando la significativa visita in Vaticano del 1994 del Patriarca Mar Dinkha IV, quando fu firmata la “Dichiarazione cristologica congiunta”. Il Pontefice ha espresso apprezzamento per i risultati raggiunti dalla Commissione congiunta, che ha concentrato i suoi studi sulla vita sacramentale nelle rispettive tradizioni. Tali risultati, ha detto, esortano a progredire anche su altre questioni oggetto di confronto.

 
“Nel pieno rispetto delle tradizioni dottrinali di ognuno – ha avvertito il Papa – cattolici e cristiani assiri sono chiamati a respingere comportamenti antagonistici e dichiarazioni polemiche”. E ciò con il fine di crescere nella conoscenza della fede cristiana. Recenti sviluppi nella Chiesa Assira dell’Oriente, ha rilevato, “hanno creato alcuni ostacoli nel promettente lavoro della Commissione congiunta”. Di qui l’auspicio del Pontefice affinché tale organismo ecumenico possa continuate a lavorare fruttuosamente negli anni a venire, “senza mai perdere di vista che l’obiettivo ultimo” è il “ristabilimento di una piena comunione” di tutti i cristiani. Nel suo discorso, Benedetto XVI si è anche soffermato sulle ondate di emigrazioni dei cristiani assiri, che ora vivono in Occidente. “Quando i cristiani dell’Oriente e dell’Occidente vivono fianco a fianco – ha sottolineato – hanno la preziosa opportunità di arricchirsi l’un l’altro e di comprendere meglio la cattolicità della Chiesa, che, pellegrina nel mondo, vive, prega e dà testimonianza di Cristo in una varietà di contesti sociali e culturali”.







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