Germania/Nigeria: La Chiesa chiede allo Stato di assumersi le sue responsabilità
KOENIGSTEIN, 21 giu 07 - La Chiesa in Nigeria chiede allo Stato di assumersi le sue
responsabilità e insiste per una politica giusta e responsabile per il Paese Paese.
Lo ha dichiarato a Koenigstein, in Germania, l’arcivescovo di Abuja John Onaiyekan,
ospite nei giorni scorsi dell’Opera “Aiuto della Chiesa che Soffre” (Acs). Secondo
il presule nigeriano, la Chiesa fa molto nel campo sociale, ma non può assolvere a
tutte le funzioni che spettano allo Stato: “Non possiamo occuparci di tutto questo
mondo in difficoltà o sofferente nel nostro Paese o fare funzionare tutte le scuole.
Il Governo riceve denaro dai cittadini per questi problemi ed è suo compito trovare
delle soluzioni”. L’ordinario di Abuja ha quindi ribadito la denuncia più volte formulata
dai vescovi del crescente divario tra ricchi e poveri in Nigeria, frutto – ha detto
- dell’arricchimento illecito di una minoranza e di pseudo-riforme economiche che
hanno prodotto milionari, ma anche rovinato i poveri nelle bidonvilles. Una situazione
che alimenta pericolose tensioni sociali: “L’odio tra i poveri cresce e da questo
odio – ha ammonito - nasce quello che spesso viene chiamato terrorismo che io disapprovo,
ma al quale ricorrono i giovani che non accettano più di sopportare passivamente questa
ingiustizia e che credono di non avere nulla da perdere”. Mons. Onaiyekan non ha poi
risparmiato critiche all’Occidente: l’Europa e l’America - ha detto – dovrebbero riflettere
sul modo in cui sfruttano le risorse dei Paesi poveri, a cominciare dal ricorso alla
corruzione delle loro classi dirigenti. Di qui l’appello a “rivoluzionare il nostro
modo di pensare”. Riferendosi, infine, alle contestate elezioni del 21 aprile scorso,
vinte dal candidato governativo Alhaji Umaru Musa Yar’Adua, l’arcivescovo di Abuja
ha evidenziato i limiti dell’attuale legislazione elettorale in Nigeria che impedisce
l’affermarsi di una democrazia compiuta nel Paese. (Cisa/Dia – ZENGARINI)