La difesa della dignità umana al centro del documento Orientamenti per
la Pastorale della Strada, presentato alla Sala Stampa della Santa Sede
Presentato stamani, nella Sala Stampa della Santa Sede, il documento "Orientamenti
per la Pastorale della Strada". Si tratta di un testo, in quattro parti, che affronta
diversi aspetti del fenomeno della mobilità umana. Il documento è stato presentato
dal cardinale Renato Raffaele Martino e dall’arcivescovo Agostino Marchetto, rispettivamente
presidente e segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i migranti e
gli itineranti. Con questa conferenza, ha sottolineato inoltre padre Federico Lombardi,
sono state inaugurate le nuove strutture tecnologiche della Sala Stampa vaticana.
Il servizio di Alessandro Gisotti:
Gli utenti
della strada e della ferrovia, le donne e i ragazzi di strada, i senza fissa dimora:
sono questi i quattro grandi temi al centro degli "Orientamenti per la pastorale della
Strada", documento che si confronta con il complesso fenomeno della mobilità umana.
Nel suo intervento, il cardinale Renato Martino ha messo l’accento sugli aspetti morali
della guida, ricordando che a causa “della trasgressione e della negligenza della
disciplina stradale”, ogni anno, sulle strade del mondo, muoiono 1,2 milioni di persone,
mentre 50 milioni sono i feriti. Ecco, allora, che la prudenza diventa una virtù necessaria
per chi guida un veicolo. Gli "Orientamenti" presentano anche un vero e proprio “Decalogo”
per l’automobilista. Un invito a guidare con correttezza, ad aiutare il prossimo in
difficoltà, ad essere responsabile sulla strada e, ancora, ad aiutare le famiglie
delle vittime degli incidenti e a convincere i giovani a non mettersi alla guida quando
non si è in condizioni di farlo. Il presidente del dicastero vaticano ha così sintetizzato
la missione della Chiesa e dello Stato, in tale contesto:
“Ciascuno
nell’ambito delle proprie competenze - deve operare al fine di creare una coscienza
generale e pubblica per quel che riguarda la sicurezza stradale e promuovere, con
tutti i mezzi, una corrispondente e adeguata educazione dei conducenti, dei viaggiatori
e dei pedoni”.
La Chiesa, ha proseguito, vuole quindi
suscitare una “rinnovata presa di coscienza degli obblighi inerenti alla strada e
della responsabilità morale circa la trasgressione delle norme stradali” e per tale
fine “propone anche la formazione religiosa” degli utenti della strada. L’arcivescovo
Agostino Marchetto si è concentrato invece sulla pastorale per la liberazione delle
donne e dei bambini di strada. Alle soglie del Terzo Millennio, è stato il suo richiamo,
non si può rimanere impassibili a questo fenomeno. Di qui, la ferma condanna della
violenza sessuale contro le donne, nuova forma di schiavitù, come anche il maltrattamento
e sfruttamento dei bambini. Denuncia corredata da un rinnovato impegno:
“La
Chiesa ha la responsabilità pastorale di difendere e promuovere la dignità umana delle
persone sfruttate a causa della prostituzione, e di perorare la loro liberazione fornendo,
a questo scopo, un sostegno economico, educativo e formativo”.
Per
questo, ha aggiunto, la Chiesa “dovrà chiedere l’applicazione di leggi che proteggano
le donne dalla piaga della prostituzione e dal traffico di esseri umani”. Inoltre,
è stato ribadita la necessità di una pastorale dell’incontro e dell’accoglienza nei
confronti dei ragazzi di strada e dei bambini costretti a lavorare in tenera età.
Mons. Marchetto non ha poi mancato di rivolgere il pensiero ai clochard, i
senza fissa dimora. La Chiesa, ha affermato, deve incoraggiare i cristiani a servire
e accompagnare queste persone, “qualunque sia la situazione morale o personale nella
quale si trovino”. E’ stato così annunciata - per il mese di novembre di quest’anno
- la realizzazione del primo Incontro internazionale della Pastorale per i senza
fissa dimora, sul tema “In Cristo e con la Chiesa al servizio dei senza fissa dimora”.
E’ stata dunque la volta delle domande dei giornalisti. Il cardinale Martino ha lanciato
l’allarme per l’estensione del drammatico fenomeno dei bambini di strada, che oggi
sono almeno 100 milioni nel mondo, tutti esposti a rischi gravissimi. Dal canto suo,
mons. Marchetto ha spiegato la posizione della Santa Sede nei confronti dei “clienti”
delle prostitute:"Noi andiamo, e saremmo propensi alla linea seguita negli
ultimi anni dalla Svezia, e cioè non soltanto la protezione delle donne, ma che ci
fosse anche una penalizzazione dei clienti".
Ritornando,
poi, sul tema della prudenza nella guida, il cardinale Martino ha affermato che un
veicolo può essere strumento di peccato quando se ne fa uso in modo irresponsabile
e dunque anche un sorpasso spericolato “può essere un'occasione di peccato”. Alla
fine della conferenza, il direttore della Sala Stampa, padre Federico Lombardi, ha
espresso i suoi auguri al cardinale Martino, in occasione del suo 50.mo anniversario
di sacerdozio. Per un approfondimento sulle ragioni che hanno portato
alla stesura di questo documento, Giovanni Peduto ha intervistato l’arcivescovo
Agostino Marchetto:
R. -
Il Documento nasce dalla sollecitudine della Chiesa per gli utenti della strada e
dela ferrovia, per chi vive della e sulla strada, vale a dire le donne e i ragazzi
della strada, e i senza fissa dimora (clochard), in linea con le esigenze di una realtà
pastorale particolare e specifica, inserita nello slancio missionario della Chiesa.
Obiettivo del Documento è stimolare l’azione pastorale in tutte le realtà ecclesiali
nel mondo della strada e incoraggiare le Conferenze Episcopali in cui essa è strutturata,
aiutando ad organizzarsi, sia pur poveramente, quelle dove ancora essa non esiste.
Gli Orientamenti sono il frutto di una lunga opera di ascolto, di ponderazione e di
discernimento, che ha condotto a uno studio attento e profondo, con partecipazione
di vescovi, membri e consultori del nostro dicastero, oltre che periti. Sono state
interpellate, inoltre, istanze ecclesiali non direttamente coinvolte in questo tipo
di pastorale, in modo tale da situarla adeguatamente nella più ampia cornice della
missione universale della Chiesa. Spetterà dunque, alle Chiese locali adeguare criteri,
indicazioni e suggerimenti contenuti nel Documento alle situazioni concrete di luogo
e di tempo. D. - Eccellenza, Lei ha menzionato problemi relativi
alla sicurezza stradale, cioè gli incidenti. Può darci in poche parole qualche cifra
a questo riguardo?
R. - L’obiettivo di molte istituzioni,
e anche nostro, è sempre quello di combattere la condotta aggressiva dell’automobilista,
nell’intento di scoraggiare una guida aggressiva ed incoraggiare invece la cortesia
e il rispetto per gli altri utenti della strada, e dunque diminuire gli incidenti
e il numero di morti e feriti. Riguardo alle cifre degli incidenti stradali, ogni
anno muoiono nel mondo più di un milione 200 mila persone, mentre dobbiamo contare
50 milioni di feriti. Solo nell’Unione Europea, sono 40 mila i morti e un milione
700 mila i feriti ogni anno. In Italia, si contano 8.000 morti e 300 mila feriti.
È da sottolineare poi il fatto che il 90% di questi incidenti è dovuto al fattore
umano. Nel confrontarsi con questi problemi, le istituzioni civili ed ecclesiali devono
compiere un migliore coordinamento di energie e risorse nella promozione della dignità
dell’uomo, anche in quanto utente della strada. È importante, cioè, sviluppare un
piano educativo insieme alle organizzazioni responsabili della sicurezza stradale
con lo scopo di diminuire il triste dramma segnalato e le orripilanti cifre ricordate.
D. - Quali frutti si augura per questo documento?
R.
- Auspico che le indicazioni e i suggerimenti contenuti in questi Orientamenti possano
confortare e incoraggiare tutti quelli che già si dedicano direttamente o indirettamente
alla Pastorale della Strada, e dirigere nuove forze al servizio di questa pastorale
specifica. La Chiesa ha dunque una parola da dire, qualcosa di proprio da offrire,
nella linea del Buon Samaritano, anche al mondo della mobilità umana, ed essa si impegna
perché non vi manchino aiuto, solidarietà e sostegno spirituale.