Calma armata a Gaza. Gli Usa mediano per risolvere il conflitto interpalestinese
La comunità internazionale si mobilita, dunque, per far fronte alla rottura tra le
fazioni palestinesi di Hamas e Al Fatah. Gli Stati Uniti, nel ruolo di mediatori,
appoggiano il nuovo governo palestinese guidato da Al Fatah e si apprestano ad un
tour di colloqui. Ce ne parla Graziano Motta:
E sul terreno,
nonostante una diminuzione degli scontri armati tra Hamas e Al Fatah a Gaza, anche
ieri nella regione si sono verificate schermaglie che hanno coinvolto l’esercito israeliano,
provocando anche vittime. Intanto in Cisgiordania il neogoverno palestinese di Al
Fatah si sta organizzando ed uno stretto collaboratore del presidente Abu Mazen, accusa
apertamente l’Iran di avere appoggiato il golpe di Hamas. Dai Territori sentiamo Barbara
Schiavulli:
Gli Stati
Uniti, l’Unione Europea e Israele appoggiano il nuovo governo guidato da Al Fatah,
dicendosi pronti a sbloccare i fondi destinati all’Anp. Isolamento totale, invece,
quanto riguarda la Striscia di Gaza, dove i 12 ministri di Hamas si rifiutano di dimettersi
e dove vive in una difficile situazione umanitaria oltre un milione e mezzo di persone.
Salvatore Sabatino ha chiesto un’analisi politica degli ultimi risvolti a Michelguglielmo
Torri, docente di Storia moderna e contemporanea dell'Asia presso l’Università degli
Studi di Torino e grande esperto di questioni mediorientali:
E sulla difficile
situazione di Gaza, sentiamo Meri Calvelli, operatrice umanitaria della Ong Cric,
centro regionale di intervento per la cooperazione, raggiunta telefonicamente da Francesca
Sabatinelli a Gaza: