2007-06-18 10:50:37

Il cordoglio del Papa per la scomparsa del cardinale Angelo Felici: è stato un "solerte collaboratore" della Santa Sede


Un sentimento di “affettuoso rimpianto” al ricordo “della fervorosa opera prestata alla Santa Sede e della chiara testimonianza di solerte collaboratore dei miei venerati predecessori”. E’ una delle frasi del lungo telegramma con il quale Benedetto XVI descrive la figura e l’opera del cardinale Angelo Felici, deceduto ieri a poco meno di 88 anni di età. Il Papa ha indirizzato un telegramma di cordoglio a mons. Vincenzo Apicella, vescovo di Velletri e Segni - città d’origine del porporato scomparso - e un analogo telegramma al cardinale Angelo Sodano, decano del Collegio cardinalizio, ora composto da 183 porporati, dei quali 105 elettori e 78 non elettori. E sarà lo stesso Benedetto XVI a celebrare le esequie del cardinale Felici, domani alle 17, all’altare della Cattedra nella Basilica di San Pietro.

Quando il giovane Angelo Felici viene ordinato sacerdote non ha ancora 23 anni e per ricevere il Sacramento si rende necessaria la dispensa dall’età di Pio XII. Quando poi entra per la prima volta in Segreteria di Stato ne ha appena compiuti 26. Quello alla Sede di Pietro di uno dei più importanti diplomatici della Santa Sede tra gli anni Sessanta e Ottanta è dunque un servizio precoce. La storia del futuro cardinale inizia in una cittadina del Lazio, Segni, dove Angelo compie gli studi primari e secondari. Filosofia e Teologia vengono affrontate nel Pontificio Collegio Leoniano di Anagni, ma già nel 1941 il giovane, ancora suddiacono, entra nella Pontificia Accademia Ecclesiastica. Alla prima Sezione della Segreteria di Stato, quella che oggi è la Sezione per i Rapporti con gli Stati, don Angelo arriva per volere dell’allora segretario di Stato, mons. Angelo Tardini. Diciannove anni di delicato lavoro e poi la prima importante missione diplomatica in una delle zone “calde” del pianeta, il Medio Oriente. Paolo VI lo invia a Gerusalemme nel 1967, subito dopo la “Guerra dei sei giorni”. La nomina ad arcivescovo arriva nel ’67 insieme con l’incarico di pro-nunzio nei Paesi Bassi. Seguono poi le nunziature di Lisbona e Parigi: in Francia, mons. Felici per tre volte accoglie Giovanni Paolo II in visita pastorale. Lo stesso Papa Wojtyla gli conferisce la berretta cardinalizia nel Concistoro del 28 giugno 1988 e tre giorni più tardi la nomina a prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, incarico che manterrà fino al giugno del 1995. Sei mesi più tardi, il Papa lo nomina presidente della Pontificia Commissione “Ecclesia Dei”. (A cura di Alessandro De Carolis)







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