2007-06-12 19:02:17

Fatah contro Hamas a Gaza. Rischio di guerra civile


Escalation di violenza nei Territori Palestinesi, dove Hamas e Al fatah sono tornati a scontrarsi, provocando una ventina di morti. I miliziani hanno conquistato il quartiere generale delle forze di sicurezza fedeli al presidente Abu Mazen, che accusa Hamas di preparare un colpo di Stato e minaccia di uscire dal governo. Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon lancia un appello per un immediato cessate il fuoco, mentre l’Unione Europea teme una guerra civile. Intanto, il presidente israeliano Olmert esclude la possibilità di un intervento. Il servizio di Graziano Motta RealAudioMP3

Ma c’è davvero il rischio di guerra civile nella Striscia di Gaza? Giada Aquilino lo ha chiesto ad Eric Salerno, corrispondente dal Medio Oriente del quotidiano "Il Messaggero":RealAudioMP3


R. – Direi proprio di sì. Mi sembra che i due leader, uno di Al Fatah, il presidente palestinese Mahmoud Abbas, e l’altro di Hamas, il premier Haniyeh, non siano in grado di controllare i loro uomini. Ieri, c’è stato un tentativo di tregua durato poche ore; la situazione poi si è aggravata nuovamente con il bombardamento della casa di Haniyeh e attacchi alla casa di Abbas, che è una casa nella quale lui non risiede perché è qui a Ramallah. Così facendo, i combattenti mandano messaggi chiari: cioè l’obiettivo non è necessariamente il miliziano di fronte ma il potere che controlla l’altra parte.

D. – C’è il rischio che le violenze si estendano da Gaza alla Cisgiordania?

R. – E’ una cosa che ci stiamo chiedendo da tempo. Sembra che Hamas in Cisgiordania non abbia ancora gli strumenti armati per andare a uno scontro con Al Fatah. E’ da tenere presente il fatto che, comunque, in Cisgiordania ci sono gli israeliani che controllano la situazione.

D. – Che meccanismo si è innescato, allora, nella Striscia di Gaza?

R. – A Gaza regna un clima di caos già da diverse settimane, in cui vari gruppi – non necessariamente controllati dai vertici – agiscono per conto proprio: sono quegli stessi gruppi che, poi, tengono da un anno il caporale Gilad Shalit ed anche il giornalista della BBC Alan Johnston. L’embargo imposto, che – devo dire – funziona poco, danneggia soprattutto i civili, perché arrivano soldi e mezzi non alla popolazione bensì ai combattenti.

- E nella regione palestinese è sempre più drammatica la situazione umanitaria: la Caritas di Gerusalemme ha espresso “profonda preoccupazione" per il deterioramento della situazione nella Striscia di Gaza. In un comunicato inviato al Servizio Informazione Religiosa (SIR), la Caritas rende anche noto “di aver chiuso il proprio centro medico a Gaza”.







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