Filippine: appello dei vescovi per la liberazione del missionario rapito a Mindanao.
La solidarietà delle comunità islamiche
Nessuna rivendicazione per padre Giancarlo Bossi, il missionario rapito ieri nel Sud
delle Filippine. E c’è preoccupazione alla Nunziatura apostolica di Manila, dove si
attende un contatto con i sequestratori. L'ipotesi più accreditata è che si tratti
di un sequestro per estorsione, anche se nell’area del rapimento c’è una situazione
di permanente conflitto tra forze armate e gruppi indipendentisti d’ispirazione islamica.
Intanto un vasto movimento di preghiera e solidarietà si sta diffondendo in tutto
il Paese, coinvolgendo anche i leader e le comunità islamiche. Accorato l’appello
dei vescovi filippini, che implorano i rapitori e pregano affinché padre Giancarlo
possa tornare al più presto al suo apprezzato lavoro. (A. R.)