Parte in salita il G8: niente accordo sui gas serra
Il comunicato finale sul clima non fisserà obiettivi di lungo periodo sul taglio delle
emissioni dei gas responsabili dell'effetto serra: è quanto ha affermato la delegazione
statunitense in Germania, a poche ore dall’inizio del G8 di Heiligendamm. Un vertice
difficile per i temi in agenda – cambiamenti climatici, Medio Oriente, Darfur, scudo
spaziale – ma anche per l’atteso faccia a faccia tra Bush e Putin. Il nostro servizio:
Partenza
in salita per il G8. Il cancelliere tedesco, Merkel, contava di concordare una riduzione
dei gas inquinanti del 50% entro il 2050, per frenare il riscaldamento climatico.
Ma consigliere di Bush sull'ambiente, Connaughton, ha fatto sapere che gli Stati Uniti
“non sono pronti ad accettare tale proposta”, pur sottolineando che il testo conclusivo
del Summit includerà una “presa di posizione importante da parte del G8”. E a tenere
banco al vertice sarà anche la crisi tra gli Stati Uniti e Mosca sull’installazione
dello scudo spaziale anti-missile, con basi in Polonia e Repubblica Ceca. Ieri, da
Praga, Bush aveva criticato duramente la Russia per aver “deragliato” dal binario
delle riforme democratiche. In precedenza, comunque, aveva sottolineato che “la guerra
fredda è finita, la Russia non è un nemico e lo scudo è solo un meccanismo di difesa”.
Decisivo è dunque il faccia a faccia di domani con Putin, che domenica aveva minacciato
di puntare i propri missili verso l’Europa, se l’America avesse realizzato il sistema
anti-missilistico con basi in Polonia e Repubblica Ceca. Ma ieri Bush ha criticato
anche la Cina, che partecipa al G8 come osservatore, accusandola di coltivare l’illusione
di potersi aprire sul versante economico, continuando però a tener chiuso lo sviluppo
delle riforme politiche. Intanto, la polizia è intervenuta con autoidranti per bloccare
sei mila dimostranti diretti verso la zona off limits di Heiligendamm, attorno alla
quale è stato messo a punto un piano di sicurezza senza precedenti.