Il cardinale Sodano riceve la Laurea ad honorem in Giurisprudenza dall'Università
Europea di Roma
L’accordo di pace fra Cile e Argentina, la promozione dei diritti della famiglia e
dell’infanzia e del diritto umanitario in tempo di guerra: con queste motivazioni
il cardinale Angelo Sodano ha ricevuto ieri la Laurea ad honorem in Giurisprudenza.
Il riconoscimento gli è stato assegnato dall’Università Europea di Roma. Al termine
della cerimonia, il porporato, segretario di Stato dal 1990 al 2006 e oggi decano
del Collegio cardinalizio, ha tenuto una Lectio Magistralis dal titolo “La Santa Sede
nel quadro istituzionale europeo”. Il servizio di Isabella Piro:
Un
riconoscimento che è un gesto di gratitudine per il servizio reso dal cardinale Angelo
Sodano alla Chiesa nell’impegno di costruzione della pace: così, in sintesi, in un
messaggio a firma dell’attuale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, Benedetto XVI
ha espresso le sue congratulazioni al cardinal Sodano per la laurea ad honorem in
Giurisprudenza. Si tratta del primo diploma in assoluto assegnato dall’Università
Europea di Roma, istituita solo due anni fa. Quattro le fasi della cerimonia, svoltasi
in un auditorium affollatissimo di personalità ecclesiastiche e politiche: la consegna
della toga, del diploma, di una copia del Manuale Iuris di Giacomo Gotofredo e il
caloroso abbraccio delle autorità accademiche. Tra queste, anche il prof. Cesare Mirabelli,
già presidente della Corte Costituzionale, che ha ripercorso brevemente la biografia
del porporato, definendolo “vero protagonista nella costruzione del diritto internazionale”.
Tanti i risultati diplomatici raggiunti dal cardinal Sodano e ricordati in aula, come
il Trattato di Pace e di Amicizia tra Cile e Argentina, firmato nel 1985 presso la
Santa Sede e che pose fine ad una disputa di frontiera tra i due Paesi. E ancora i
due accordi tra il Vaticano ed Israele, ossia il Fundamental Agreement del 1993 ed
il Legal Personality Agreement del 1997. Nella sua Lectio Magistralis tenuta al termine
della cerimonia, inoltre, lo stesso porporato ha ripercorso la storia dei rapporti
tra Santa Sede ed istituzioni europee, sottolineando come il Vaticano abbia seguito
da vicino l’evoluzione del Consiglio d’Europa, dell’Unione Europea e dell’OSCE, l’Organizzazione
per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa:
R.
– Ho lavorato per 16 anni per tanti accordi con gli Stati, soprattutto per i nuovi
Stati che sono sorti con il crollo dell’Unione Sovietica e con la dissoluzione della
Federazione Jugoslava nei Balcani. Sono lieto che si riconosca il lavoro che si è
svolto con le organizzazioni europee: il Consiglio di Europa, poi l’Unione Europea
e l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, e quindi ho accettato
volentieri perché non è un omaggio tanto a me quanto al lavoro dalla Santa Sede al
servizio della pace e della cooperazione in Europa e nel mondo intero.
Centrale
il dibattito sul Trattato costituzionale europeo, definito “un problema aperto” dal
cardinal Sodano che ne ha messo in luce le carenze, tra cui il mancato richiamo alle
radici cristiane e ai diritto delle nazioni. “L’Europa non è solo una geografia –
ha detto il porporato - è anche una storia, una cultura, un’eredità di valori condivisi”.
Il riferimento al patrimonio cristiano, quindi, era “una questione storica – ha continuato
– facile da ammettere da parte di tutti, se non vi avesse fatto velo l’ideologia laicista
di alcuni uomini politici”. Da parte sua, però, la Santa Sede confida nella “saggezza
dei legislatori” che verranno. In quest’ottica, il cardinal Sodano ha auspicato che
la prossima presidenza portoghese dell’Unione Europea possa proporre un nuovo Trattato
che permetta anche una migliore integrazione tra le nazioni del Vecchio Continente.