Appello dei vescovi baschi all'ETA: dite sì alla pace
Maggioranza e opposizione devono essere unite di fronte alla minaccia dell’ETA. Così
il premier spagnolo Zapatero intervenendo in Senato dopo l’annuncio dell’organizzazione
indipendentista basca, che, a partire da stanotte, ha sospeso la tregua dichiarata
a marzo dell’anno scorso. Anche i vescovi baschi in una nota hanno espresso la loro
preoccupazione. Eugenio Bonanata:
“Una pessima
notizia”. I vescovi baschi, facendosi portatori del sentimento prevalente nella società
spagnola, chiedono all’ETA di revocare immediatamente la decisione e di cessare, in
modo definitivo, ogni forma di violenza. La violenza - affermano i presuli - è contraria
alla giustizia, alla libertà e alla pace. La violenza mina la speranza di un popolo
che – precisano – è una risorsa necessaria per costruire la riconciliazione del Paese.
Sul piano politico, intanto, il primo ministro Zapatero, che oggi è intervenuto in
senato, ha ribadito che contro l’ETA il governo userà la “stessa fermezza e determinazione”
usate in passato per il raggiungimento della pace. Il premier, che ha lanciato un
appello all’unità di tutti gli schieramenti, ha poi aggiunto che difenderà lo “Stato
di diritto” anche senza il sostegno dell’opposizione. Opposizione che ieri aveva criticato
le passate aperture di Zapatero chiedendo una linea dura contro il terrorismo soprattutto
senza alcun negoziato futuro. La fine della tregua preoccupa anche il segretario generale
dell’ONU, Ban Ki-moon, che, ieri in visita a Madrid, ha affermato: “questo cessate-il-fuoco
avrebbe potuto salvare numerose vite”. Il timore di nuovi attentati è vivo fra polizia
e servizi, anche perché – è opinione di molti – l’ETA detiene una consistente capacità
operativa che gli consente di colpire in qualunque momento.