2007-06-03 16:10:31

Quattro nuovi Santi europei per la Chiesa universale, cui guardare come i nostri ‘Fratelli maggiori’: così Benedetto XVI nella Messa per la canonizzazione, stamane in Piazza San Pietro. L’invocazione del Papa all’Angelus perché le armi nel mondo cedano alla pietà


Nell’odierna Festa della Santissima Trinità, il Santo Padre ha proclamato quattro nuovi Santi. La solenne Messa si è svolta stamane in piazza San Pietro, affollata di migliaia di fedeli, costretti dalla pioggia sotto gli ombrelli. Presenti alla cerimonia i capi di Stato delle Filippine, dell’Irlanda, di Malta e della Polonia, oltre a delegazioni ufficiali del Messico, della Francia e dei Paesi Bassi. Tra gli intervenuti anche l’arcivescovo Peter Carnley, della Comunione anglicana in Australia. Tutti europei i beati oggi canonizzati: Giorgio Preca, maltese, Simone da Lipnica, polacco, Maria Eugenia di Gesù, francese, Carlo di Sant’Andrea, olandese. Il Servizio di Roberta Gisotti: RealAudioMP3


“Quattro nuovi ‘Fratelli maggiori’”: cosi dobbiamo guardare tutti “a questi testimoni esemplari del Vangelo”, – ha sollecitato Benedetto XVI i fedeli - ammirando “la gloria di Dio, che si riflette nella vita dei Santi”.
 
“Ogni singolo Santo partecipa della ricchezza di Cristo ripresa dal Padre e comunicata a tempo opportuno. E’ sempre la stessa santità di Gesù, è sempre Lui, il 'Santo', che lo Spirito plasma nelle 'anime sante', formando amici di Gesù e testimoni della sua santità”.

 
“Un amico di Geù e testimone della santità che viene da Lui”, ha osservato il Papa fu Giorgio Preca, “anima profondamente sacerdotale e mistica”, nato nel 1880 a La Valletta nell’isola di Malta. “Tutto dedito all’evangelizzazione: con gli scritti, con la guida spirituale e all’amministrazione dei Sacramenti e prima di tutto con l’esempio della sua vita”. Antesignano dell’apostolato dei laici, fondatore della “Società della Dottrina Cristiana”, “un’opera benemerita” - ha ricordato il Santo Padre “che mira ad assicurare alle parrocchie il servizio qualificato di catechisti ben preparati e generosi”. Spentosi all’età di 82 anni il sacerdote maltese è stato beatificato nel 2001.

 
“San Giorgio Preca aiuti la Chiesa ad essere sempre, a Malta e nel mondo, l’eco fedele della voce del Cristo, Verbo incarnato”.

 
Si è soffermato poi il Papa sul “grande figlio della terra polacca”, Simone da Lipnica, “testimone di Cristo e seguace della spiritualità di San Francesco d’Assisi”, “vissuto in epoca lontana”, nel XV secolo, “ma proprio oggi – ha sottolineato Benedetto XVI - è proposto alla Chiesa come modello attuale di un cristiano che, animato dallo spirito del Vangelo – è pronto a dedicare la vita per i fratelli”.

 
Tak też, przepełniony miłosierną miłością, którą czerpał z Eucharystii, ...".
“Colmo della misericordia che attingeva dall’Eucaristia non esitò a portare l’aiuto ai malati colpiti dalla peste”, che condusse a morte anche lui, poco più che quarantenne. Alla protezione di San Simone il Papa ha affidato oggi in modo particolare “coloro che soffrono a causa della povertà, della malattia, della solitudine e dell’ingiustizia sociale”.

 
Fortemente amato, negli anni del suo ministero sacerdotale nell’Inghilterra e nell’Irlanda dell’800, fu anche il sacerdote passionista olandese Carlo di Sant’Andrea. Intorno a lui accorsero le persone per cercare “il suo saggio consiglio, la sua compassionevole attenzione, il suo contatto salutare”.

 
In the sick and the suffering he recognized the face of the Crucified Christ,...".
“Nella malattia e nella sofferenza San Carlo di Sant’Andrea” – beatificato nel 1988 – “riconobbe – ha evidenziato il Papa - il volto del Cristo Crocefisso, di cui fu devoto per tutta la vita”.

 
Infine Benedetto XVI ha reso omaggio alla beata francese Maria Eugenia di Gesù, fondatrice all’indomani della Rivoluzione francese delle Religiose dell’Assunzione,beatificata nel 1975. Ella comprese “l’importanza di trasmettere alle giovani generazioni, in particolare alle ragazze, una formazione intellettuale, orale e spirituale, che le rendesse delle adulte, capaci di prendersi in carico la vita della loro famiglia, sapendo apportare il loro contributo alla Chiesa e alla società”

 
“Puisse l’exemple de sainte Marie-Eugénie inviter les hommes et les femmes ...".
"Possa quindi l’esempio di Santa Maria Eugenia ispirare gli uomini e le donne di oggi a trasmettere ai giovani i valori che li aiutino a divenire degli adulti forti e dei testimoni gioiosi della Resurrezione".

 
Finita la celebrazione i saluti di Benedetto XVI ai fedeli dei vari Paesi, con un accenno al tempo inclemente:

 
"Vi ringrazio per la vostra pazienza, ma l’acqua è un grande bene e perciò siamo anche grati per l’acqua".

 
Prima della recita dell’Angelus, il pensiero del Papa è corso alle tante popolazioni sofferenti per le guerre:

 
“Saluto i pellegrini di lingua italiana, in particolare l’Associazione Nazionale della Sanità Militare, il cui motto recita: “Arma pietati cedant - Le armi cedano alla pietà”: possa questo realizzarsi nel mondo intero!”.

 
Infine ha ricordato i 750 anni dell’abolizione della schiavitù nella città di Bologna, auspicando "un rinnovato impegno" per superare le "nuove schiavitù che ancora affliggono l’umanità".

 
Al termine infine della preghiera mariana Benedetto XVI ha ricevuto nella Cappella della Pietà i capi delle delegazioni dei Paesi intervenuti alla cerimonia di canonizzazione.







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