21 clandestini morti in un naufragio tra le acque libiche e maltesi. Braccio di ferro
sulla destinazione dei corpi
Ennesima tragedia dell'immigrazione clandestina. 21 cadaveri sono stati recuperati
ieri pomeriggio da una fregata militare francese 120 miglia a sud di Malta. Intanto,
il sito Fortress Europe, che aggiorna la documentazione sulla stampa internazionale
sulle vittime dei viaggi verso l’Europa, parla di quasi nove mila morti e tre mila
dispersi dal 1988 a oggi: vittime dei naufragi, ma anche del Sahara, degli incidenti
di tir carichi di uomini, dei campi minati e degli spari di polizia. Il servizio di
Roberta Moretti: Non
si sa chi fossero, né da dove provenissero. Quasi certamente erano diretti in Italia.
E fino a tarda sera non si sapeva neppure dove portare i loro corpi. Il recupero dei
21 cadaveri è avvenuto di fronte al golfo della Sirte, davanti alle acque libiche
e al confine del territorio di competenza maltese. La nave della Marina francese,
“La Motte Picquet”, si è diretta verso Malta, ma La Valletta ha rinviato la responsabilità
a Tripoli. Dopo un braccio di ferro durato alcune ore, il governo francese ha ordinato
alla fregata di fare rotta verso la Francia. E proprio tra le coste libiche e quelle
maltesi, nei giorni scorsi era stato avvistato un barcone “fantasma” di cui si erano
poi perse le tracce. Un sito gestito da rifugiati eritrei ha poi reso noto che i 57
connazionali che erano a bordo sarebbero tutti salvi, anche se detenuti in condizioni
disumane in una prigione libica. Della questione non sarebbe stato informato l’Alto
Commissariato ONU per i Rifugiati (ACNUR), che ha espresso “grande preoccupazione
per la mancanza di un impegno forte ed uniforme da parte degli Stati rivieraschi del
Mediterraneo”. Dal 1988 a oggi - riferisce il sito Fortress Europe – solo nel Mediterraneo
e nell’Oceano Atlantico sono annegate 6.503 persone. Quasi la metà dei corpi (3.087)
non sono mai stati recuperati.