2007-06-01 16:42:44

Tensione USA-RUSSIA sullo scudo spaziale americano in Europa


Torna la tensione tra Russia e Stati Uniti. Alla vigilia del vertice G8, che si terrà in Germania dal 6 all’8 giugno prossimi, il presidente russo Vladimir Putin critica Washington per aver lanciato un “nuovo round della corsa al riarmo” con il progetto americano di scudo spaziale in Europa. Giada Aquilino ne ha parlato con Fulvio Scaglione, vicedirettore di Famiglia Cristiana ed esperto di questioni dell’area ex sovietica: RealAudioMP3


R. – La Russia è diventata la capofila di quei Paesi che mostrano una crescente insofferenza verso quella politica dell’amministrazione di Washington “poco attenta” alle esigenze degli altri popoli e delle altre Nazioni. In tale quadro, Putin ha deciso questa mossa.

D. – Perché la disputa è sul progetto americano di scudo spaziale in Europa?

R. – Questo progetto americano non è chiaro: non si capisce Polonia e Repubblica Ceca - che sono i primi Paesi che dovrebbero costruire questo scudo stellare - chi dovrebbero colpire con i missili. Ad un certo punto gli Stati Uniti hanno parlato di difesa contro gli “Stati canaglia”, come se l’Iran o la Corea del Nord fossero in procinto di dichiarare guerra alla Polonia. E’ chiarissimo che - se quello non è l’obiettivo e non può esserlo - allora l’unico altro obiettivo è proteggere i Paesi ex-sovietici da un eventuale ritorno di fiamma dell’espansionismo russo. Ciò non può che irritare i russi, i quali non mi sembrano, neppure loro, essere sul punto di invadere né la Polonia, né altri Paesi.

D. – Gli americani sono usciti dal Trattato ABM, anti missili balistici. La Russia, che recentemente ha effettuato un test missilistico, minaccia ora di abbandonare il Trattato sulle armi convenzionali in Europa, il CFE. Sono toni da guerra fredda?

R. – Il quadro politico globale che caratterizzava la guerra fredda è finito per sempre. Allora c’erano due fronti che si contrapponevano e proprio la contrapposizione teneva compatti questi due schieramenti. Oggi sulla scena c’è invece una pluralità di attori: la Cina, l’India, la Russia, ma anche l’Iran, il Pakistan, l’Arabia Saudita, il Venezuela. Sono tutti Paesi ai quali non si può imporre qualcosa e soprattutto con la scusa di una contrapposizione di blocchi, che non c’è più.









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