2007-05-31 14:29:30

Nella Festa della Visitazione il Papa chiude il mese mariano partecipando a una cerimonia nei Giardini Vaticani


Questa sera, nella Festa della Visitazione della Beata Vergine Maria, a chiusura del mese mariano, si svolgerà nei Giardini Vaticani la tradizionale processione con la recita del Rosario dalla chiesa di Santo Stefano degli Abissini alla Grotta di Lourdes. Il rito sarà guidato dall'arcivescovo Angelo Comastri, vicario generale del Papa per la Città del Vaticano. Al termine della celebrazione giungerà Benedetto XVI per concludere la preghiera con un messaggio per i fedeli. La nostra emittente seguirà l'evento in radiocronaca diretta, a partire dalle 20, con il commento del nostro direttore generale padre Federico Lombardi, sull’onda media di 585 kHz e sulla modulazione di frequenza di 105 MHz. Ma a quali riflessioni ci apre la festa di oggi, che ricorda la visita della Vergine Maria ad Elisabetta, madre di Giovanni Battista? Tiziana Campisi lo ha chiesto alla prof. Cettina Militello, docente presso la Pontificia Facoltà Teologica Marianum: RealAudioMP3


R. – Va sottolineato anzitutto l’incontro sororale di queste due donne. Pur se diversamente protagoniste all’interno della storia della salvezza, ciascuna è portatrice in grembo di una nuova vita e non una vita qualsiasi, ma una vita che ha un preciso posto nel contesto del misericordioso farsi prossimo di Dio al suo popolo. Questo incontro diventa rivelatore della identità del Figlio che Maria porta in grembo e in fondo Elisabetta è colei che, in forza dello Spirito Santo, benedice Maria come portatrice della salvezza, come portatrice del suo Signore e la chiama "Madre del mio Signore". La cosa singolare, che è poi affidata a tanta iconografia, è questo incontro solidale. L’incontro di due donne, tutte e due protagoniste, tutte e due capaci di profezia, è un’icona di sororità. Qui la solidarietà non è soltanto secondo la carne, ma è all’interno di questo farsi prossimo di Dio, che accetta la mediazione femminile.

 
D. – Due donne, pienamente inserite nella storia della salvezza. Queste icone cosa ci dicono oggi?

 
R. – Secondo me la festa di oggi dovrebbe rappresentare, a livello cristiano, la vera festa della donna. Maria ed Elisabetta ci dicono due cose. Primo il fatto che nella storia salvifica vi è una co-presenza maschile e femminile: Dio non ha mai evitato di agire come Signore misericordioso e salvifico senza le donne, anzi le donne sono al centro – innumerevoli volte – di svolte nella storia salvifica. L’altra cosa è che le donne dovrebbero offrire questo modello solidale: se c’è un aspetto che qualifica l’umanità e la rende veramente tale è proprio la capacità di assumere l’altro; il portarsi di Maria e il riconoscimento di Maria dice appunto questa solidarietà, questa complicità femminile. Si tratta veramente di farsi attenti ed attente all’altro o all’altra.

 
D. – Si chiude il mese mariano, un mese che ci aiuta a meditare e a riflettere sulla figura di Maria…

 
R. – Che la comunità cristiana abbia prestato attenzione a Maria è una cosa che, in fondo, la indica come risposta perfetta della creatura al Creatore. Secondo me, si deve guardare a Maria come creatura bella, nella quale il mistero cristiano trova veramente la risposta più adeguata. Maria è discepola e sorella; o la si scopre veramente come compagna di cammino, come modello di cammino, o ci perdiamo in una serie di pie locuzioni e devozioni che talvolta ci fanno staccare da quello che è il senso più vero della figura di Maria nel mistero cristiano.







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