I Romani, fino al
1847, avevano le ore scandite dalle campane delle funzioni religiose. La più amata
era quella dell'Avemmarìa. Il giorno iniziava e finiva
con l'invocazione a Maria detta "L'ora der saluto alla Madonna". Scrittori e poeti
hanno raccontato della figura della Vergine, da Costantino Bosca a Gioacchino Belli,
da Bartolomeo Rossetti a Zanazzo.