Con il suo rinnovato impegno missionario, la Chiesa offre la salvezza di Cristo
agli uomini del nostro tempo: così, Benedetto XVI nel Messaggio per la Giornata Missionaria
Mondiale
Tutti i cristiani sono chiamati ad essere missionari, a testimoniare il Vangelo in
questo nostro tempo. E’ l’esortazione di Benedetto XVI contenuta nel Messaggio - reso
noto oggi - per la Giornata Missionaria Mondiale, che ricorre quest’anno il 21 ottobre.
Il tema della Giornata è "Tutte le Chiese per tutto il mondo". Il documento, firmato
dal Papa il 27 maggio scorso - giorno di Pentecoste - ribadisce l’urgenza di un rinnovato
slancio missionario, compito al quale la Chiesa “non può sottrarsi”. Sui passaggi
salienti del messaggio, il servizio di Alessandro Gisotti:
“Ogni
comunità cristiana nasce missionaria, ed è proprio sulla base del coraggio di evangelizzare
che si misura l’amore dei credenti verso” il Signore: è quanto sottolineato da Benedetto
XVI nel Messaggio per la Giornata missionaria mondiale. L’impegno missionario, si
legge nel documento, resta “il primo servizio che la Chiesa deve all’umanità di oggi
per orientare ed evangelizzare le trasformazioni culturali, sociali ed etiche”. E’,
così, prosegue, che la Chiesa offre la salvezza di Cristo all’uomo del nostro tempo,
“in tante parti del mondo umiliato e oppresso a causa di povertà endemiche, di violenza,
di negazione sistematica di diritti umani”. A questa missione universale, è il richiamo
del Papa, la Chiesa “non può sottrarsi”, perché è per essa “una forza obbligante”.
E ricorda che avendo Cristo affidato “in primo luogo” a Pietro e agli Apostoli il
mandato missionario, questo compete oggi anzitutto al Successore di Pietro e ai vescovi
“direttamente responsabili dell’evangelizzazione”. Ribadisce, poi, che in questa impegnativa
opera di evangelizzazione, siamo sostenuti dalla certezza che Cristo è “la fonte inesauribile
della missione della Chiesa”. D’altro canto, prosegue il Pontefice, un ulteriore motivo
che ci spinge a un rinnovato slancio missionario è la ricorrenza del 50.mo anniversario
dell’Enciclica Fidei Donum di Pio XII, con la quale “venne promossa e incoraggiata
la cooperazione tra le Chiese per la missione ad gentes”.
Nel
Messaggio, Benedetto XVI mette l’accento sull’“urgente necessità di rilanciare l’azione
missionaria di fronte alle molteplici e gravi sfide del nostro tempo”. Il Signore,
è la sua riflessione, chiama a questo compito in primo luogo le cosiddette Chiese
di antica tradizione. “Dinanzi all’avanzata della cultura secolarizzata, che talora
sembra penetrare sempre più nelle società occidentali, considerando inoltre la crisi
della famiglia” e la “diminuzione delle vocazioni”, scrive il Santo Padre, “queste
Chiese corrono il rischio di rinchiudersi in se stesse, di guardare con ridotta speranza
al futuro e di rallentare il loro sforzo missionario”. Ma proprio questo, è l’esortazione
del Papa, è il momento “di aprirsi con fiducia alla Provvidenza di Dio”, che con la
potenza dello Spirito Santo guida il suo popolo verso “il compimento del suo eterno
disegno di salvezza”. Alla missio ad gentes, aggiunge, il Signore invita anche
le Chiese di recente evangelizzazione. Alcune di queste comunità, rileva, abbondano
di sacerdoti che vengono inviati a svolgere il loro ministero pastorale anche nelle
terre di antica evangelizzazione. Si assiste, così, ad un “provvidenziale scambio
di doni”. Di qui, l’invito contenuto nel Messaggio, affinché si intensifichi la “cooperazione
missionaria”, nella consapevolezza che “tutta la Chiesa e ciascuna Chiesa è inviata
alla gente”. Benedetto XVI fa sua l’invocazione di Papa Pacelli nella Fidei Donum,
affinché “lo spirito missionario penetri più a fondo nel cuore di tutti i sacerdoti”
e attraverso di loro nel cuore di tutti i fedeli.
Il
Papa menziona i frutti ottenuti dalla cooperazione missionaria in Africa e ricorda
le schiere di sacerdoti, religiosi e laici, che hanno lasciato la propria comunità
d’origine per mettere le loro energie “al servizio di comunità talora appena nate,
in zone di povertà”. Tra loro, sottolinea Benedetto XVI, “ci sono non pochi martiri
che, alla testimonianza della parola e alla dedizione apostolica, hanno unito il sacrificio
della vita”. Il loro esempio, è l’esortazione del Papa, “susciti ovunque nuove vocazioni
e una rinnovata consapevolezza missionaria del popolo cristiano” e faccia crescere
“la comunione tra le comunità” anche nell’utilizzo dei mezzi “necessari per evangelizzare”.
La Giornata missionaria mondiale, è l’auspicio del Papa, serva ad “elaborare insieme
appropriati itinerari spirituali e formativi che favoriscano la cooperazione fra le
Chiese e la preparazione di nuovi missionari per la diffusione del Vangelo”. Il Papa
rammenta che la preghiera è “il primo e prioritario contributo” che siamo chiamati
ad offrire all’azione missionaria della Chiesa. Il Messaggio si conclude con l’invocazione
a Maria, affinché, rendendoci consapevoli di essere tutti missionari, ci “ottenga
una nova Pentecoste di amore”.