Ultimi giorni di lavori alla Conferenza di Aparecida
Comincia oggi ad Aparecida, in Brasile, l’ultima fase dei lavori della V Conferenza
generale dell’Episcopato latinoamericano e dei Caraibi. Giovedì 31 maggio una solenne
concelebrazione eucaristica presso il Santuario di Nostra Signora Aparecida e la pubblicazione
del tradizionale Messaggio al Popolo di Dio chiuderanno ufficialmente l’importante
evento. Il servizio di Luis Badilla:
Ieri, nelle numerose Messe che
sono state celebrate da decine di vescovi nella cittadina brasiliana, molti presuli,
nelle loro omelie hanno ricordato l’imminenza di questa chiusura e, soprattutto, hanno
sottolineato i frutti dell’incontro i cui partecipanti – è stato rilevato - “hanno
lavorato con grande spirito di comunione e fratellanza”. In sostanza, da oggi, si
torna al lavoro nelle sedute plenarie per esaminare e votare il testo del Messaggio
al Popolo di Dio che sarà reso pubblico durante l’Eucaristia conclusiva, così come
le centinaia di paragrafi che formano i sette Capitoli del documento finale da consegnare
alla Santa Sede per l’approvazione del Santo Padre. Numerose Commissioni e sottogruppi
specializzati hanno continuato a lavorare durante il fine settimana con lo scopo di
fornire alle plenarie il materiale necessario. Dal resoconto dei numerosissimi interventi
sia dei membri della Conferenza sia degli invitati ed esperti, si evince chiaramente
che l’agenda dell’incontro è stata rispettata e seguita con puntualità. L’essere “discepoli”
e “missionari” di Gesù ha catalizzato gran parte delle riflessioni e delle proposte.
Questa doppia sfida, come ha detto il vescovo di San Pedro, mons. Alvaro Ramazzini,
presidente dell’Episcopato guatemalteco, “costituirà il binario dell’evangelizzazione
dei prossimi anni”. “Evangelizzazione - ha ricordato il cardinale Clàudio Hummes,
prefetto della Congregazione per il clero - che “non sarà mai separata dalla promozione
umana”: ragion per cui - ha spiegato l’arcivescovo di Tunja e presidente dell’Episcopato
colombiano mons. Luis Castro Quiroga - “abbiamo voluto guardare con gli occhi di pastori
l’odierna realtà socio-economica e politico-culturale dei nostri popoli. Si tratta
- ha aggiunto - di condizioni che l’annuncio del Vangelo non può ignorare”. In quest’ottica
si può rilevare che per la totalità dei vescovi la globalizzazione, insieme ai suoi
aspetti positivi (“in particolare l’interdipendenza tra i popoli” come ha ricordato
l’arcivescovo di Buenos Aires, il cardinale Jorge Mario Bergoglio) ha rappresentato
per la regione l’accrescersi di numerose difficoltà e problemi, soprattutto l’acuirsi
dell’iniquità sociale con la comparsa di nuovi settori sociali “esclusi”, da un lato,
e dall’altro, come hanno precisato i cardinali Renato Raffaele Martino e Paul Poupard,
l’inserimento degli spazi e delle identità culturali della regione “nel gigantesco
traino dell’omologazione che spesso schiaccia le radici storiche e autentiche di questi
popoli” introducendo “pseudo-valori o modelli di vita avulsi dal modo di essere latinoamericano”.