I valori dello sport come strumento per affrontare le sfide della vita: se n'è parlato
in un Forum promosso dalla nostra emittente e dal quotidiano “la Gazzetta dello sport”.
Presenti il cardinale Tarcisio Bertone e Giampiero Boniperti
“Radio Forum” ieri pomeriggio nella sede della Radio Vaticana sui valori dello Sport.
Promosso dal quotidiano "La Gazzetta dello Sport" e dalla Radio Vaticana, il Forum
rappresenta la prima collaborazione diretta tra le due testate giornalistiche. All’incontro
hanno partecipato il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, il presidente
onorario della Juventus, Giampiero Boniperti, padre Kevin Lixey, responsabile della
sezione “Chiesa e Sport” del Pontificio Consiglio dei Laici, Enrica Speroni e Paolo
Butturini della Gazzetta dello Sport. Il Forum, il cui resoconto è stato pubblicato
oggi dal quotidiano sportivo, sarà trasmesso lunedì alle 11.30 e 16.30 dalla Radio
Vaticana. Ascoltiamo un brano dell’incontro registrato nello studio della Radio Vaticana
dedicato a Karol Wojtyla e moderato da Luca Collodi:
D. - Eminenza,
siamo riuniti a questo tavolo perché siamo tutti innamorati dello sport, del calcio
in particolare…
R. - E’ la verità. E devo dire che
- fin da quando sono nato - sono tifoso del calcio grazie alla mia famiglia. E’ vero
che si faceva il tifo anche per il ciclismo, soprattutto negli anni gloriosi in cui
il ciclismo ha “salvato” l’Italia e ricordo che quando arrivavamo dai campi, mio papà
la prima cosa che chiedeva era chi avesse vinto la tappa del giorno. Lo sport e il
calcio erano però un punto fermo della mia vita e soprattutto della mia giovinezza,
presso i Salesiani. Giocavamo molto - i Salesiani sono specialisti del cortile, nei
campi da gioco - e il cortile è un luogo tipico anche dell’apostolato di don Bosco,
perché in cortile con i bambini, con i ragazzi, si conosce, si individua bene il carattere,
la specificità di ogni ragazzo. Si può dire - come diceva don Bosco - quella parolina
all’orecchio che orienta anche un ragazzo magari in un momento difficile della sua
vita. Perché anche uno scontro, un momento di sconfitta, per un ragazzo è una prova:
allora, l’educatore che sta vicino, che gli è amico, può dire la parola giusta. Inoltre,
noi eravamo abbonati quando ero al liceo e assistente di un bello stuolo di liceali
al campo della Juve, al campo dello Stadio comunale, e andavamo regolarmente a vedere
le partite della Juventus. Ricordo ovviamente Boniperti, ricordo i grandi giocatori
dei tempi del mio Liceo a Torino.
D. - (Enrica
Speroni, Gazzetta dello Sport ) So che lei giocava anche a pallone, era
un terzino, ma che terzino era?
R. - Ero un povero
terzino! Naturalmente, nelle squadre delle classi e dei ragazzi. Poi anche come educatore,
come assistente dei Salesiani, organizzavo i tornei e le partite e partecipavo anch’io.
D.
- Presidente Boniperti, dove sta andando lo sport?
R.
- Forse bisogna ristrutturare lo sport culturalmente. Bisogna seguirlo con più amore
e meno interesse e far fare ai nostri figli, ai nostri nipoti, ai nostri giovani molto
più sport, ma uno sport più leale più tranquillo. Tutti si vuol vincere, ma si può
anche perdere. Uno deve provare nella vita anche questo, da piccoli, da giovani, per
formarsi sia fisicamente che mentalmente.
Rimanendo
nell'orizzonte Chiesa e sport, si è disputata stamani, a Roma, la finale della "Clericus
Cup", il torneo di calcio a 11 rivolto agli iscritti dei Collegi, delle Università,
dei Convitti e dei Seminari Pontifici. C'era per noi Roberto Piermarini:
Si è conclusa
questa mattina dopo tre mesi di gare la prima edizione del "Clericus Cup", il campionato
pontificio rivolto a sacerdoti e seminaristi organizzato dal Centro sportivo italiano.
Al termine della partita, tiratissima, tra gli studenti della Pontificia Università
lateranense e i seminaristi del Collegio Internazionale Redemptoris Mater del
Cammino Neocatecumenale, la vittoria è andata alla compagine del Redemptoris Mater
con un gol sul rigore al decimo del secondo tempo, segnato da Giacomo Piermarini.
La "finalina" per il terzo e quarto posto tra i Legionari di Cristo del Mater
Ecclesiae e il Collegio con i formatori dell’Opus dei del Sedes Sapientiae,
è stata vinta dalla compagine del Mater Ecclesiae per tre a uno. Entrambi i
match sono stati preceduti da un minuto di silenzio e preghiera in memoria di Daniele
Colarieti 33.enne, fotografo ufficiale della Clericus Cup, deceduto giovedì a Roma.
La coppa che rappresenta il logo della manifestazione, cioè un pallone con il “saturno”
da chierico e gli scarpini, è stato consegnato al capitano della squadra vincitrice
Redemptoris Mater, Paolo Itta, dal presidente nazionale del Centro sportivo
italiano, Edio Costantini. All’ultimo atto della "Clericus Cup" erano presenti i rettori
dei quattro seminari finalisti: mons. Rino Fisichella della Pontificia Università
Lateranense, mons. Claudiano Strazzari del Redemptoris Mater, mons. Juan Carlos
Dominguez del Sedes Sapientiae e padre Juan Manuel Duenas del Mater Ecclesiae.
Il bomber principale con 11 reti del torneo, Marcos Tullio Peña, 22 anni, del Salvador,
giocatore della Sedes Sapientiae, ha ricevuto il premio della Lotto come capocannoniere
e ha ricevuto un pallone di cristallo realizzato dal Maestro Varisco di Treviso, mentre
il miglior portiere, con zero gol subiti, Simone Pegoraro del Redemptoris Mater,
è stato premiato con una coppa da INA Assitalia.