Il Papa riceve delegazioni della Bulgaria e della Macedonia per la festa dei Santi
Cirillo e Metodio, secondo il calendario giuliano
Le celebrazioni in onore dei Santi Cirillo e Metodio, secondo il calendario giuliano,
sono state l’occasione stamani della visita a Benedetto XVI di una delegazione della
Bulgaria, composta da autorità statali ed ecclesiali: il presidente del parlamento,
i membri del governo, insieme ai rappresentanti della Chiesa ortodossa e della Chiesa
cattolica. Il servizio di Roberta Gisotti:
La Bulgaria
potrà contare su una “amichevole attenzione” della Santa Sede nel cammino intrapreso
“verso una piena integrazione con le altre nazioni europee”: lo ha assicurato Benedetto
XVI ai suoi ospiti, che hanno voluto con questa visita in Vaticano “rendere testimonianza”
delle loro radici cristiane. Il Papa ha ricordato come questa nazione, la cui storia
certo precede la Rivelazione cristiana, abbia trovato nel Vangelo “una sorgente di
valori, capace di rafforzare la cultura, l’identità e il genio tipico” del suo popolo.
Per questo, ha osservato il Santo Padre, gli insegnamenti dei fratelli di Tessalonica,
Cirillo e Metodio, “ancor oggi quanto mai attuali e necessari” hanno contribuito “a
modellare la fisionomia spirituale del popolo bulgaro, consentendone l’inserimento
a giusto titolo nella tradizione culturale del continente europeo”:
“Dopo
la triste e dura dominazione comunista, la Bulgaria è oggi protesa verso una piena
integrazione con le altre nazioni europee”.
Quindi
il richiamo di Benedetto XVI a rafforzare “gli obiettivi sinora raggiunti, attingendo
a quella fonte di preziosi valori umani e spirituali che ne ha alimentato la vita
e lo sviluppo”:
"È mio fervido auspicio che i
fondamenti culturali e spirituali presenti nella società bulgara continuino ad essere
coltivati non soltanto nel territorio della Repubblica, ma con il suo valido contributo
possano essere difesi e proposti anche in quei Consessi di cui essa è ormai autorevole
protagonista".
E la festa dei Santi Cirillo e Metodio,
secondo il calendario giuliano, ha portato Benedetto XVI a ricevere, poco dopo la
delegazione bulgara, anche i rappresentanti di un altro Stato dell’est europeo, la
Repubblica di Macedonia, segnata dall’evangelizzazione degli Apostoli dei popoli slavi.
Ce ne parla Alessandro De Carolis:
C’è un
patrimonio di fede e di valori da preservare nel Vecchio Continente, attraversato
sin dalle sue fasi più antiche dal messaggio del Vangelo e dalla testimonianza dei
suoi annunciatori. Due su tutti, Cirillo e Metodio, definiti da Benedetto XVI come
“intercessori e protettori di tutti i cattolici d’Europa, desiderosi di conservare
inalterato il patrimonio spirituale da loro tramandatoci e costruire insieme un futuro
di progresso e di pace per tutti”. Nel salutare le autorità istituzionali della delegazione
macedone e i membri della Chiesa ortodossa locale, il Papa ha espresso questo auspicio
per la Repubblica ex-jugoslava e tutti gli Stati dell'area:
“Che
venga cioè non soltanto condiviso il patrimonio spirituale di cui voi siete eredi,
ma che alla vostra peculiare identità sia riservata la dovuta e da voi attesa considerazione
da parte degli altri Popoli europei a voi vicini per tradizione e per cultura. Questi
Santi Co-Patroni dell’Europa, ai quali voi con pieno diritto vi riferite, hanno tracciato
un sentiero umano e spirituale, che fa della vostra Terra un luogo d’incontro tra
diverse esigenze culturali e religiose. Il pacifico componimento delle aspirazioni
dei popoli che vi abitano, proietta sul Continente europeo uno scenario di fattivo
e fecondo confronto, al quale la Santa Sede guarda con favore”.
“Il
mio augurio cordiale - ha concluso Benedetto XVI - è che possiate conservare sempre
fedelmente l’eredità dei vostri due Santi Protettori, così che la vostra voce, tanto
in campo civile quanto in quello religioso, possa essere ascoltata e tenuta nella
giusta considerazione”.