Eseguito in Aula Paolo VI, alla presenza del Papa, l'oratorio sacro "Resurrexi" commissionato
dalla CEI
Ieri pomeriggio, nell'Aula Paolo VI, alla presenza di Benedetto XVI, esecuzione speciale
dell'oratorio sacro “Resurrexi', commissionato dalla Conferenza episcopale italiana
e dalla Fondazione Arena di Verona - per il IV Congresso Ecclesiale Nazionale di Verona
- ad Alberto Colla per la musica e a Roberto Mussapi per il testo poetico. Il servizio
di Arianna Voto:
(parole
oratorio sacro) “Ho rovesciato la pietra e in essa la memoria. Veri, nell’oltre
tempo il mio nome terreno è la storia. Valeva la pena di morirci accanto, se il prezzo
di quella morte fu la vita e la condivisione del pane e del vino”.
“Abbiamo
insieme ascoltato la rievocazione di personaggi e scene del Vangelo, che ci riconducono
al mistero centrale della nostra fede, la Risurrezione del Signore. La
Pasqua costituisce il cuore del cristianesimo. Per ogni credente e per ogni comunità
ecclesiale è importante l’incontro con Gesù Cristo crocifisso e risorto. Senza quest’esperienza
personale e comunitaria, senza un’intima amicizia con Gesù, la fede resta superficiale
e sterile. Auspico vivamente che anche questo oratorio, che abbiamo seguito con religiosa
attenzione e partecipazione, ci aiuti a maturare nella nostra fede”. (musica) Questo
il commento e l’augurio che Benedetto XVI ha rivolto al pubblico e ai circa 240 artisti
presenti sul palco, dopo la suggestiva esecuzione dell’Oratorio. Il titolo "Resurrexi",
sono risorto, tratto dall’incipit latino dell’antifona d’ingresso della Messa
di Pasqua, è la presentazione di Cristo, che nella Liturgia si fa riconoscere, appunto,
nella sua nuova condizione di Risorto. In sala anche i vescovi italiani in visita
ad Limina, guidati dal presidente della CEI, mons. Angelo Bagnasco, il cardinale
segretario di Stato, Tarcisio Bertone, il cardinale decano del Collegio cardinalizio,
Angelo Sodano, il cardinale vicario Camillo Ruini. L’occasione, la 57.ma Assemblea
generale della CEI. L’omaggio agli 80 anni di Benedetto XVI, attraverso il dono universale
della musica, il più apprezzato dal Pontefice:
“Grazie,
venerati e cari fratelli vescovi italiani per questo gradito dono”. Un
ringraziamento speciale, accolto da un fragoroso applauso, è stato anche rivolto dal
Papa all’arcivescovo Angelo Bagnasco per il suo discorso introduttivo, in cui ha richiamato
un saggio del teologo Joseph Ratzinger sull’Estetica della fede, attualizzata dall’esperienza
musicale, invocando poi su di lui la benedizione per “l’alto compito - ha detto -
che è chiamato a svolgere al servizio della Chiesa in Italia”.
Molto
più di un concerto, l’evento musicale in Vaticano, esaltando una verità di fede, la
Resurrezione, ha realizzato quel perfetto binomio tra evangelizzazione ed arte rappresentato
dalla musica sacra:
“Abbiamo potuto gustare una
composizione concertistica e poetica, caratterizzata da un armonico intreccio tra
espressività artistica e simbologia spirituale, melodia e stimolanti spunti di meditazione”.
L’esecuzione ha visto impegnati
circa 240 artisti. La voce recitante di Massimo Popolizio per la parte del Cristo;
cinque solisti; due cori di voci bianche, il coro misto e l’orchestra dell’Arena di
Verona, diretti da Julian Kavatchev. Il compositore Alberto Colla:
“Sicuramente
il sacro ha un ruolo molto importante nella mia musica. Posso esserci citazioni dal
canto monodico sacro nasce, in fondo, non solo la musica, ma pure il canto. Con questo
lavoro in particolare ho cercato anche un linguaggio che fosse il più comprensibile
possibile per un ampio pubblico. La voce e il canto hanno un ruolo fondamentale, quindi
la parola e il testo”.