Soddisfazione e clima di ottimismo dopo la riunione di ieri in Vaticano della commissione
bilaterale S.Sede - Stato d'Israele
Passi avanti sostanziali e soprattutto un clima molto positivo, che alimenta l’ottimismo.
E’ questo in sintesi il risultato della riunione della commissione bilaterale Santa
Sede-Stato d’Israele, che ieri mattina si è tenuta in Vaticano, sull'Accordo fondamentale
del 30 dicembre 1993. Il servizio di Roberto Piermarini:
L’incontro
– come precisa il comunicato congiunto reso noto della sala stampa vaticana – si è
svolto in “un’atmosfera di grande cordialità, di comprensione reciproca e di buona
volontà ed ha prodotto un importante progresso e la speranza per ulteriori sviluppi
nei prossimi mesi”. A guidare la delegazione vaticana, mons. Pietro Parolin, sottosegretario
per i Rapporti con gli Stati, mentre quella israeliana dal direttore generale del
Ministero degli esteri Aaron Abramovich. Il francescano padre David-Maria
Jaeger che fa parte della delegazione della Santa Sede è fiducioso sulle
conclusioni dell’accordo:
R. – Per i negoziati quella
di ieri è stata una buona giornata. Continuando in buona fede, con buona volontà e
lavorando, quindi, l’accordo è più che possibile. Sarebbe anche in vista.
Il
comunicato congiunto sottolinea che i prossimi colloqui della commissione bilaterale
permanente sono fissati per la prima metà di dicembre di quest’anno. Prima del prossimo
incontro che avverrà in Israele, la Commissione perseguirà i suoi compiti anche a
livello di esperti. Ma quali le questioni che in concreto si dovranno affrontare?
Ci risponde ancora il padre Jaeger:
R.
– Dal punto di vista della Chiesa cattolica, c'è la riconferma effettiva del riconoscimento
dei diritti acquisiti alla Chiesa prima che nascesse la Stato. Questo è il punto fondamentale,
in materia soprattutto fiscale, materiale, di proprietà. Una seconda parola chiave
è “sicurezza”. E’ stata ripetuta molto dagli interlocutori da parte della Chiesa cattolica
e non per la prima volta. Sicurezza vuole dire che la Chiesa deve sentirsi sicura
nel possesso dei suoi bene e soprattutto dei Luoghi Sacri, così come di tutti gli
altri beni che servono proprio a mantenere i Luoghi Sacri. Tutte queste questioni,
compresa la restituzione – auspicata – di certi beni ecclesiastici requisiti in passato,
sono certamente tra gli argomenti all’ordine del giorno,
Anche
il capo della delegazione dello Stato d’Israele, Aaron Abramovich
al microfono di Tracey McCLure, si dice soddisfatto dopo l’incontro
di ieri, il primo dopo cinque anni:
R. – We didn’t
set our time, you know, this negotiationhas started a long time ago ...” Non
ci siamo posti dei termini: questi negoziati sono iniziati molto tempo fa. Però, credo
che questa volta siamo arrivati ad un buon punto: abbiamo intanto stabilito che le
due delegazioni si incontreranno di nuovo al completo a Gerusalemme all’inizio di
dicembre di quest’anno! Prima di quella data, avremo i risultati degli incontri preparatori.
Vorremmo che il prossimo incontro plenario prendesse in considerazione nuovi temi,
per vedere quali ulteriori progressi possono essere fatti. Ho la convinzione che ognuno
di noi abbia le migliori intenzioni di condurre negoziati seri per ottenere risultati
seri, per un nuovo futuro.