Le attese pastorali e le grandi sfide sociali del Mozambico, nei colloqui avviati
ieri dal Papa con i vescovi del Paese africano, in visita ad Limina
Sono iniziate ieri le udienze di Benedetto XVI ai vescovi del Mozambico, in visita
ad Limina, come sempre un’occasione per i presuli che giungono da ogni angolo
della Terra di riferire sulla realtà pastorale delle Chiese locali e sulla situazione
socio-politica in cui si trovano ad operare, prima di ascoltare le riflessioni del
Papa che giungeranno al termine dei loro colloqui. Ascoltiamo da Roberta Gisotti
una scheda sulla Chiesa e la società in Mozambico:
Sostegno
concreto alla famiglia e strenua difesa della vita: queste le priorità pastorali sottolineate
dai vescovi del Mozambico, riuniti in Assemblea lo scorso aprile, impegnati a contrastare
nel loro Paese un progetto di legge per legalizzare l’aborto. Ben consapevoli i presuli
delle grandi sfide sociali - lotta alla povertà, all’analfabetismo, al degrado delle
città, alla corruzione, alla criminalità, al dilagare dell’AIDS - che colpiscono tutto
il popolo e che la Chiesa del Mozambico si trova a fronteggiare, accanto alle istituzioni
dello Stato. Un Paese uscito con gli accordi di pace del ’92, da un annoso conflitto
civile tra l’Esercito governativo del Partito unico del FRELIMO (Fronte di liberazione
del Mozambico) - che ha governato dall’indipendenza dal Portogallo nel ’75 fino al
‘90 - e la guerriglia della RENAMO, (Resistenza nazionale mozambicana), e che vede
oggi ambedue le formazioni rappresentate negli organi dello Stato. Un Paese che con
grandi sforzi negli ultimi 15 anni, ha intrapreso un cammino di democratizzazione,
coronato nel 2004 da una nuova Costituzione. Un Paese in fase di sviluppo, con un
Prodotto nazionale lordo in aumento del sette per cento annuo. Ma i presuli ammoniscono
che la crescita economica deve andare di pari passo con la crescita del “livello morale
e intellettuale del Paese”. Per questo i vescovi mozambicani sollecitano le autorità
dello Stato a sanare i gravi problemi di ordine pubblico, ribadendo l’impegno della
Chiesa a voler collaborare per educare i cittadini alla legalità e alla convivenza
pacifica. Da rilevare infine le grandi sofferenze patite dal popolo mozambicano colpito
dal flagello dell’Aids: 400 mila i morti in 5 anni, un milione e mezzo i contagiati.
Suddivisa in 12 diocesi, la Chiesa in Mozambico conta su una presenza cattolica che
raggiunge quasi un quarto della popolazione, in tutto 16 milioni di persone, su un
territorio esteso oltre due volte mezza l’Italia. Altre confessioni: poco più di un
quarto i seguaci delle religioni tradizionali africane, gli islamici sotto il 18 per
cento, i protestanti sotto l’8 per cento; per il resto non credenti. Ancora molto
bassa la vita media 45 anni per gli uomini, 49 per le donne.