Oggi a Cascia il conferimento del Premio internazionale Santa Rita a tre donne che
si sono distinte per le loro virtù cristiane
Questo pomeriggio a Cascia, al termine della celebrazione del transito di Santa Rita
che si svolgerà alle 18 nella basilica dedicata alla mistica agostiniana, sarà conferito
il premio internazionale Santa Rita. Il riconoscimento, che ogni anno viene attribuito
a tre donne che hanno imitato le virtù della Santa, quest’anno sarà assegnato a Marisa
Grasso, vedova dell’ispettore Filippo Raciti, morto a Catania lo scorso 2 febbraio,
durante la partita Catania-Palermo, negli scontri tra tifosi; a Teresa Cataldo, il
cui marito è stato ucciso dalla ‘ndrangheta nella frazione di Bosco di Bovalino, nella
Locride, e a Lidia Cavenaghi, madre di Paola Galli uccisa l’11 dicembre dello scorso
anno nella strage di Erba. Il premio alla vedova dell'ispettore Raciti, è stato attribuito
per la forza interiore che ha aiutato la donna, con la luce del perdono, a superare
la tragedia della morte violenta del marito attingendola a quei valori cristiani che
già esprimeva insieme con la famiglia e come catechista nella sua parrocchia ad Acireale.
La vicenda di Teresa Cataldo è quasi identica a quella vissuta da Santa Rita: anche
lei ha aiutato i due figli a perdonare per troncare la violenza delle faide e dell’odio
fratricida. La donna era con il marito nel momento dell’agguato e per salvarlo si
era parata davanti al suo corpo, ma gli assassini non le permisero di risparmiarlo.
Nel luogo in cui è morto il marito Teresa, insieme ai suoi figli e al vescovo Mons.
Giancarlo Bregantini, ha piantato un olivo, ricchezza della Calabria e segno di speranza,
di perdono e di riconciliazione. Lidia Cavenaghi, 85 anni e madre di 5 figli, anziana
e malata ma donna di grande fede cristiana, ha pregato e perdonato subito chi le ha
sottratto in un attimo la figlia, la nipote e il pronipote. Soprattutto il suocero,
Carlo Castagna, con un coraggio eroico, è diventato il testimone pubblico della sincerità
di questo perdono e della capacità di affrontare un dolore tanto grande solo con la
forza della preghiera e dell’amore cristiano. Lidia Cavenaghi e Carlo Castagna hanno
condiviso inoltre la difficile scelta del marito di Raffaella e padre del piccolo
Youssuf Azouz, di seppellire i suoi cari in Tunisia con funerale musulmano, amando,
donando e perdonando. (T.C.)