Assemblea Cei. L'arcivescovo Bagnasco: la Chiesa è al servizio della gioia, non parla
dall’alto, annuncia Cristo, misura dell’umanesimo
La Chiesa difende l’identità del suo popolo, rispettando “la sana laicità” e suggerendo
“i grandi criteri e i valori”. Così mons Angelo Bagnasco presidente della Cei, oggi
pomeriggio, nella prolusione alla 57.ma assemblea generale della Conferenza Episcopale
Italiana. Nelle parole di mons. Bagnasco anche l’attenzione ai poveri, il successo
del Family Day e le calunniose e ideologiche accuse di omofobia alla Chiesa cattolica.
In mattinata l'arcivescovo Bagnasco, accompagnato dal segretario della Cei mons. Giuseppe
Betori è stato ricevuto dal Papa in Vaticano. Il servizio è di Paolo Ondarza.
La Chiesa
italiana, con trasparenza, è al servizio della gioia, non parla dall’alto, non vuol
far da padrone. “Alla Chiesa preme Cristo e il suo vangelo: lo annuncia come misura
piena dell’umanesimo”. E’ uno dei passaggi della prolusione del presidente della Cei
mons. Bagnasco. Quando ci appelliamo alle coscienze – ha spiegato – non è per essere
intrusivi, ma per richiamare quei contenuti pregnanti senza i quali cessa il presidio
ultimo di ogni persona”. “Se come vescovi – ha continuato - rileviamo, magari più
spesso di quanto sarebbe gradito, i fondamenti etici e spirituali radicati nella grande
tradizione del nostro Paese è perché “nel nostro orizzonte non c’è un popolo triste,
svuotato dal nichilismo e tentato dalla decadenza. C’è un popolo vivo”.
INSERTO
“La distinzione “tra ciò che è di Cesare e ciò che è di Dio”, come struttura
fondamentale non solo del cristianesimo ma anche delle moderne democrazie, ci trova
decisamente persuasi che dobbiamo insieme, ciascuno a proprio modo, cercare il progresso
delle nostre comunità, risvegliando anche quelle forze spirituali e morali senza le
quali un popolo non può svettare”.
Spiace rilevare – ha spiegato ancora
Bagnasco – che si levano a volte accuse di omofobia alla Chiesa e ai suoi esponenti”.
La critica – ha detto – è semplicemente ideologica e calunniosa, e contrasta con lo
spirito e la prassi totale e cordiale accoglienza verso tutte le persone”.
Il
presidente della Cei vede nel successo del family day un riflesso di quella maturità
dei laici, così tanto incoraggiata dal concilio Vaticano II. “I numeri della manifestazione,
oltre un milione di partecipanti, – ha detto mons. Bagnasco - sono il commento e
l’eco adeguata alla nota della Cei a riguardo della famiglia e di iniziative legislative
in materia di unioni di fatto”.
INSERTO “Quel pronunciamento, che dà
doveroso riscontro al magistero del Papa nella situazione italiana, resta valido e
attuale come gesto di premura episcopale verso il nostro popolo”.
Mons Bagnasco
ha anche rivolto parole di ringraziamento al Papa per le “espressioni di vicinanza
e di incoraggiamento” a seguito delle minacce che lo hanno riguardato negli ultimi
tempi.
INSERTO Episodi, peraltro, costruiti su interpretazioni distorte
e su attribuzioni di pensieri mai pensati, e che neppure le immediate smentite e precisazioni
sono servite a chiarire.
L’arcivescovo Bagnasco ha sottolineato anche la preoccupazione
per il rischio di una contrapposizione forzosa e strumentale tra laici e cattolici.
INSERTO “Questa contrapposizione in realtà non trova riscontro nel sentire
della stragrande maggioranza del nostro popolo, né può desumersi dalla legittima diversità
di posizioni su alcune pur rilevanti tematiche, che deve potersi esprimere con serenità
e chiarezza, in un clima di rispettoso dialogo”.
Il presidente della Cei ha
rivolto inoltre un pensiero di ringraziamento al presidente della repubblica Italiana
Napolitano per la sua vicinanza.
Tra gli altri temi toccati nella prolusione
alla 57.ma assemblea generale della Cei: il crescente disagio economico delle famigli
italiane, in particolare per quelle monoreddito con più figli a carico.
INSERTO
Spesso
con difficoltà si arriva alla fine del mese. È da questa tipologia di famiglie che
viene oggi alle nostre strutture una richiesta larga e crescente di aiuto – anche
con i “pacchi viveri” che parevano definitivamente superati – per lo più mascherata
e nascosta per dignità.
Parole anche sul fenomeno della disoccupazione
che, se a lunga durata, “può divenire terreno fertile per l’alcolismo e dipendenze
varie”. E ancora: la precarietà dei giovani in particolare al sud. Mons. Bagnasco
ha espresso vicinanza ai familiari delle persone morte sul lavoro, invocando iniziative
perché si rimuovano le cause degli incidenti. Inoltre un appello a tutti a “spendere
con accortezza, per rispetto di chi non ha nulla e per poter dare qualcosa del proprio
agli altri.