2007-05-21 20:13:06

Assemblea Cei. L'arcivescovo Bagnasco: la Chiesa è al servizio della gioia, non parla dall’alto, annuncia Cristo, misura dell’umanesimo


La Chiesa difende l’identità del suo popolo, rispettando “la sana laicità” e suggerendo “i grandi criteri e i valori”. Così mons Angelo Bagnasco presidente della Cei, oggi pomeriggio, nella prolusione alla 57.ma assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana. Nelle parole di mons. Bagnasco anche l’attenzione ai poveri, il successo del Family Day e le calunniose e ideologiche accuse di omofobia alla Chiesa cattolica. In mattinata l'arcivescovo Bagnasco, accompagnato dal segretario della Cei mons. Giuseppe Betori è stato ricevuto dal Papa in Vaticano. Il servizio è di Paolo Ondarza. RealAudioMP3

La Chiesa italiana, con trasparenza, è al servizio della gioia, non parla dall’alto, non vuol far da padrone. “Alla Chiesa preme Cristo e il suo vangelo: lo annuncia come misura piena dell’umanesimo”. E’ uno dei passaggi della prolusione del presidente della Cei mons. Bagnasco. Quando ci appelliamo alle coscienze – ha spiegato – non è per essere intrusivi, ma per richiamare quei contenuti pregnanti senza i quali cessa il presidio ultimo di ogni persona”. “Se come vescovi – ha continuato - rileviamo, magari più spesso di quanto sarebbe gradito, i fondamenti etici e spirituali radicati nella grande tradizione del nostro Paese è perché “nel nostro orizzonte non c’è un popolo triste, svuotato dal nichilismo e tentato dalla decadenza. C’è un popolo vivo”.

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“La distinzione “tra ciò che è di Cesare e ciò che è di Dio”, come struttura fondamentale non solo del cristianesimo ma anche delle moderne democrazie, ci trova decisamente persuasi che dobbiamo insieme, ciascuno a proprio modo, cercare il progresso delle nostre comunità, risvegliando anche quelle forze spirituali e morali senza le quali un popolo non può svettare”.


Spiace rilevare – ha spiegato ancora Bagnasco – che si levano a volte accuse di omofobia alla Chiesa e ai suoi esponenti”. La critica – ha detto – è semplicemente ideologica e calunniosa, e contrasta con lo spirito e la prassi totale e cordiale accoglienza verso tutte le persone”.

Il presidente della Cei vede nel successo del family day un riflesso di quella maturità dei laici, così tanto incoraggiata dal concilio Vaticano II. “I numeri della manifestazione, oltre un milione di partecipanti, – ha detto mons. Bagnasco - sono il commento e l’eco adeguata alla nota della Cei a riguardo della famiglia e di iniziative legislative in materia di unioni di fatto”.


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“Quel pronunciamento, che dà doveroso riscontro al magistero del Papa nella situazione italiana, resta valido e attuale come gesto di premura episcopale verso il nostro popolo”.

Mons Bagnasco ha anche rivolto parole di ringraziamento al Papa per le “espressioni di vicinanza e di incoraggiamento” a seguito delle minacce che lo hanno riguardato negli ultimi tempi.

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Episodi, peraltro, costruiti su interpretazioni distorte e su attribuzioni di pensieri mai pensati, e che neppure le immediate smentite e precisazioni sono servite a chiarire.

L’arcivescovo Bagnasco ha sottolineato anche la preoccupazione per il rischio di una contrapposizione forzosa e strumentale tra laici e cattolici.

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“Questa contrapposizione in realtà non trova riscontro nel sentire della stragrande maggioranza del nostro popolo, né può desumersi dalla legittima diversità di posizioni su alcune pur rilevanti tematiche, che deve potersi esprimere con serenità e chiarezza, in un clima di rispettoso dialogo”.

Il presidente della Cei ha rivolto inoltre un pensiero di ringraziamento al presidente della repubblica Italiana Napolitano per la sua vicinanza.

Tra gli altri temi toccati nella prolusione alla 57.ma assemblea generale della Cei: il crescente disagio economico delle famigli italiane, in particolare per quelle monoreddito con più figli a carico.


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Spesso con difficoltà si arriva alla fine del mese. È da questa tipologia di famiglie che viene oggi alle nostre strutture una richiesta larga e crescente di aiuto – anche con i “pacchi viveri” che parevano definitivamente superati – per lo più mascherata e nascosta per dignità.


Parole anche sul fenomeno della disoccupazione che, se a lunga durata, “può divenire terreno fertile per l’alcolismo e dipendenze varie”. E ancora: la precarietà dei giovani in particolare al sud. Mons. Bagnasco ha espresso vicinanza ai familiari delle persone morte sul lavoro, invocando iniziative perché si rimuovano le cause degli incidenti. Inoltre un appello a tutti a “spendere con accortezza, per rispetto di chi non ha nulla e per poter dare qualcosa del proprio agli altri.












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