In nome di Dio, Benedetto XVI supplica la pace per il Medio Oriente. Nella Giornata
mondiale delle comunicazioni sociali, l'appello del Papa all'industria dei media per
tutelare i bambini
La supplica di Benedetto XVI perché in nome di Dio si ponga fine alla tragica violenza
in Medio Oriente. Il Papa al Regina Caeli invoca ancora una volta la pace per la Terra
Santa. Nell’odierna 41 ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, rivolge poi
un appello particolare ai responsabili dell’industria dei media perché salvaguardino
il bene comune. Infine il ricordo del recente viaggio apostolico in Brasile e degli
importanti eventi ecclesiali che lo hanno costellato. Servizio di Roberta Gisotti:
“Gli scontri
tra fazioni palestinesi nella Striscia di Gaza e i lanci di razzi contro gli abitanti
delle vicine città israeliane, ai quali si è reagito con l’intervento armato, stanno
provocando un sanguinoso deterioramento della situazione, che lascia sgomenti”, così
ha commentato Benedetto XVI il drammatico evolversi degli eventi di guerra in Medio
Oriente:
“Una volta ancora, in nome di Dio, supplico che si ponga termine a
questa tragica violenza, mentre alle provate popolazioni palestinese e israeliana
desidero esprimere la mia solidale vicinanza ed assicurare il mio orante ricordo.
Faccio appello al senso di responsabilità di tutte le Autorità palestinesi affinché,
nel dialogo e con fermezza, riprendano il faticoso cammino dell’intesa, neutralizzando
i violenti. Invito il Governo israeliano alla moderazione ed esorto la Comunità internazionale
a moltiplicare l’impegno a favore del rilancio del negoziato. Il Signore susciti e
sostenga gli operatori di pace!”
Il pensiero del Papa è andato poi all’infanzia
al centro della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali dedicata al tema “I
bambini e i mezzi di comunicazione: una sfida per l’educazione”. I mass media – ha
sottolineato Benedetto XVI – “fanno concorrenza alla scuola, alla Chiesa e, addirittura,
alla famiglia”. E per questo “è essenziale – ha raccomandato - un’adeguata formazione
all’uso corretto dei media:”
“i genitori, gli insegnanti e la comunità ecclesiale
sono chiamati a collaborare per educare i bambini e i ragazzi ad essere selettivi
e a maturare un atteggiamento critico, coltivando il gusto per ciò che è esteticamente
e moralmente valido.”
Ma anche i media – ha ammonito il Santo Padre - “devono
recare il loro contributo a questo impegno educativo, promuovendo la dignità della
persona umana, il matrimonio e la famiglia, le conquiste e i traguardi della civiltà”.
“I
programmi che inculcano violenza e comportamenti anti-sociali o volgarizzano la sessualità
umana sono inaccettabili, tanto più se proposti ai minori.”
Quindi un reiterato
appello a chi personalmente decide e lavora nei mezzi di comunicazione sociale
“Rinnovo
pertanto l’appello ai responsabili dell’industria dei media e agli operatori della
comunicazione sociale, affinché salvaguardino il bene comune, rispettino la verità
e proteggano la dignità della persona e della famiglia.”
Non è mancato il ricordo
del recente viaggio in Brasile e un ringraziamento al Signore per i grandi eventi
ecclesiali che lo hanno accompagnato: la canonizzazione del primo Beato brasiliano
Fra Antonio di Sant’anna Galvao e l’inaugurazione della Conferenza generale dell’episcopato
latino americano e caraibico, che prosegue ad Aparecida, per la quale il Papa ha chiesto
di continuare a pregare.
Infine dopo la festa dell’Ascensione, celebrata giovedì
scorso ma che in alcuni Paesi ricorre oggi, l’invocazione a Maria perché “ottenga
per tutta la Chiesa una rinnovata Pentecoste”.
Tra le decine di migliaia di
fedeli in piazza san Pietro, anche il presidente della Conferenza episcopale italiana,
Angelo Bagnasco, per accompagnare oltre mille ragazzi cresimandi della sua diocesi
Genova e nel gruppo – come ha svelato Benedetto XVI - c’era anche il cardinale Tarcisio
Bertone, già arcivescovo della città.