Presentato ieri nel Duomo di Milano il libro di Benedetto XVI "Gesù di Nazaret"
“Un libro accurato e serio, un libro di cui avevamo bisogno”: così il card.Walter
Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani,
ha definito il libro del Papa “Gesù di Nazaret”, che in Italia ha già venduto oltre
400 mila copie, e che è stato presentato ieri sera nel Duomo di Milano, alla presenza
del cardinale Dionigi Tettamanzi e dello storico Ernesto Galli Della Loggia. Il servizio
di Fabio Brenna.
Il
libro del Papa risponde al bisogno di riscoprire Gesù come vero uomo, vero Dio e Figlio
di Dio che apre la strada al senso della nostra vita, ha spiegato il presidente del
Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani; in sintesi risponde
alla domanda più cruciale di tutto il cristianesimo, la stessa che Gesù fece ai suoi:
“chi dite che io sia?”.
I due porporati si sono trovati
d’accordo nel sostenere che Benedetto XVI riesce a far entrare in contatto l’uomo
d’oggi con una persona viva e reale, con una figura storica coerente e credibile che
è Gesù Cristo. Per realizzare questo incontro – ha osservato il cardinale Tettamanzi
- “occorre ricucire lo strappo tra il Gesù storico e il Cristo della fede, superando
una diffidenza ormai diffusa nei confronti dei Vangeli”, che arriva a dichiarare la
morte di Dio per diventare noi i soli padroni di noi stessi. “E cominciamo a vedere
che cosa ne sta derivando per l’uomo e per il mondo”. Il contrasto tra il Gesù dei
Vangeli e quello della Chiesa non ha portato a nulla” - ha aggiunto il cardinale Kasper
- “le immagini di Gesù prodotte da alcuni approcci storici sono in realtà delle fotografie
sbiadite degli stessi autori”.
Ernesto Galli Della
Loggia, preside della Facoltà di Filosofia all’Università Vita e Salute San Raffaele
ha parlato di identità e appartenenza, insistendo sulle radici di una cultura occidentale
che da Gesù non può comunque prescindere. “Se perdiamo Cristo siamo perduti” gli ha
fatto eco il cardinale Kasper: “i cristiani stessi perderebbero il senso del loro
ruolo nella storia”.
Il Papa con questo libro, ha
quindi sottolineato l'arcivescovo di Milano, “ci ha regalato una lucida e profonda
meditazione su Gesù a partire dal luogo in cui Gesù abita, ossia la sua relazione
col Padre”. “Così, attraverso una riguadagnata fiducia nei Vangeli”, ha concluso il
porporato, “Benedetto XVI ci ha fatto percepire quel centro incandescente da cui deriva
l’attualità di Gesù e il suo interesse per l’uomo di ogni epoca: quella comunione
nella quale Egli si fa presente a noi anche oggi”. (Da Milano, per la Radio Vaticana,
Fabio Brenna)