Rischiano di non avere aiuti alimentari 165 mila persone in Darfur. Ad ostacolare
le attività umanitarie scontri e violenze
Stanno ostacolando il lavoro delle attività umanitarie, in Sudan, i continui scontri
tra diverse fazioni di combattenti e forze governative. Migliaia di sfollati rischiano
di non ricevere assistenza e l’ONU lancia un appello perché cessino le violenze. “I
continui incidenti, gli attacchi di banditi e i combattimenti tra fazioni continuano
a impedire una qualsiasi pianificazione sul lungo periodo di attività umanitarie”:
è quanto ha detto la portavoce della missione delle Nazioni Unite in Sudan (UNMIS),
Radia Achouri. Nel corso della conferenza stampa settimanale per fare il punto della
situazione sul Paese africano, la portavoce dell’ONU - scrive l’agenzia MISNA - ha
anche riferito che, nei giorni scorsi, un’organizzazione non governativa (ONG) è stata
costretta a sospendere la distribuzione di cibo nell’area di Dar Zaghawa, nel Darfur
Occidentale, a causa dei bombardamenti delle forze governative. “Se la situazione
non migliora – ha affermato la funzionaria delle Nazioni Unite – la sospensione di
alcuni aiuti umanitari rischia di lasciare 165 mila civili senza assistenza alimentare”.
Intanto, secondo un recente rapporto di Amnesty International, Cina e Russia, entrambi
membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, avrebbero violato
l’embargo dell’ONU vendendo armamenti al Sudan che successivamente il governo di Khartum
avrebbe impiegato nella regione del Darfur. (A cura di Franco Lucchetti)