La creazione dell'ibrido uomo-animale è la più grave violazione della legge naturale:
così mons. Sgreccia sul via libera all'embrione chimera nel Regno Unito
Via libera in Gran Bretagna alla produzione di embrioni chimera uomo animale. I pareri
contrari della comunità scientifica e la condanna della Chiesa. Il servizio di Roberta
Gisotti: Poche
righe sulle agenzie stampa, ieri pomeriggio, per una notizia che apre un nuovo ‘buco
nero’ nello spaventoso scenario della manipolazione genetica. Il Governo britannico
ha deciso di autorizzare la creazione di embrioni chimera, composti da materiale genetico
umano e animale. La decisione ha sollevato vibrate proteste nella stessa comunità
scientifica britannica. Eppure stamane le prime pagine dei quotidiani in Italia –
ad eccezione di Avvenire – ignorano il controverso provvedimento che a scopo di ricerca
permetterà di dare vita a degli ibridi, oltrepassando un limite forse senza ritorno.
E certo non rassicura che la legge ponga un limite sulla carta di 14 giorni di vita
per questi ibridi. “Si tratta di una pessima idea”, ha commentato l’Associazione dei
medici britannici (British Medical Association); “un’idea dissennata”, ha aggiunto
il Core, (Comment on Reproductive Ethics), organizzazione sorta nel ‘94 per valutare
l’etica riproduttiva, accusando l’esecutivo di Londra di essersi “piegato” alle pressioni
delle lobby scientifiche e farmaceutiche, che nel Regno Unito godono di una libertà
di ricerca senza eguali in Europa. Dopo la proibizione solo 6 mesi fa di tali esperimenti
giudicati ad alto rischio il ministro della Salute Flint ha raccolto l’appello lanciato
sul “Times” tre mesi fa da 45 scienziati, portatori di interessi particolari. Ma
dove è la prova che l’opinione pubblica in Gran Bretagna sia stata correttamente informata
su questa complessa materia che pone in gioco la stessa salvaguardia dell’identità
umana e dov’è il riscontro che la maggioranza dei cittadini britannici abbia maturato
la convinzione di liberalizzare la produzione di ibridi? Un sondaggio dello stesso
Dipartimento della salute britannico, condotto due anni fa, aveva infatti rilevato
una schiacciante predominanza di pareri negativi all’ibridazione.
Una
frontiera da sempre bandita quella di incrociare le specie, che lede la stessa dignità
umana: condanna la creazione di embrioni ibridi l’arcivescovo Elio Sgreccia,
presidente della Pontificia Accademia per la Vita, intervistato da Salvatore Sabatino: R.
– La creazione di un ibrido uomo-animale è una frontiera che è stata finora da tutti
– e non soltanto dalle associazione religiose –bandita dal campo delle biotecnologie.
E questo proprio perché la dignità umana viene compromessa, offesa e si possono creare
poi delle mostruosità attraverso queste fecondazioni. E’ vero che questi embrioni
vengono poi soppressi, le cellule vengono prelevate, ma in ogni caso la creazione
di un essere uomo-animale, rappresenta appunto una frontiera violata nel campo della
natura, la più grave. La condanna morale deve perciò essere piena, in nome anzitutto
della ragione e in nome stesso della giustizia e della scienza, che deve essere mantenuta
a beneficio dell’uomo e a rispetto della natura umana.
D.
– Mons. Sgreccia, il ministro della Salute britannica ha detto di essere andato incontro
alle pressanti richieste della Comunità scientifica nazionale. Quali sono le risposte
che si aspetta, invece, dalla Comunità scientifica internazionale?
R.
– Io mi aspetto la risposta che finora hanno dato tutte le altre comunità scientifiche.
Credo che finora sia l’Europa, sia anche l’Italia che nella legge 40 proibisce questo
tipo di sperimentazione, confermino questa linea di conservazione e rispetto delle
specie, conservino almeno il rispetto delle specie. Finora l’individuo umano non è
stato rispettato, perché gli embrioni vengono immolati e sacrificati in tanti modi
e nelle stesse fecondazioni artificiali. Era però stato rispettato almeno il confine
tra specie e specie. Ora viene abbattuto anche questo e le conseguenze non sono state
calcolate. Oltretutto non ce ne era nessun bisogno. Se si cercano le cellule staminali
capaci di curare l’Alzheimer e il Parkinson non c’è alcun bisogno di
andare a creare un ibrido uomo animale, perché ci sono le cellule staminali adulte,
quelle del cordone ombelicale, quelle dell’uomo adulto per poter far fronte – con
fiducia – a queste frontiere.
D. – Perché, secondo
lei, questo bisogno di alcuni scienziati – come in questo caso – di andare oltre?
R.
– C’è il fatto che lo scentista, che considera soltanto l’avanzare di una ricerca,
non sempre prende in considerazione gli elementi antropologici e filosofici, così
come il rispetto della stessa natura e dell’ordine naturale. C’è allora una sete di
sapere che va mantenuta dentro certi limiti, una sete di sperimentare che può travolgere
il senso morale dello sperimentatore, se non viene controllato dal senso di equilibrio
e dalla ragione umana.