2007-05-18 14:39:07

La creazione dell'ibrido uomo-animale è la più grave violazione della legge naturale: così mons. Sgreccia sul via libera all'embrione chimera nel Regno Unito


Via libera in Gran Bretagna alla produzione di embrioni chimera uomo animale. I pareri contrari della comunità scientifica e la condanna della Chiesa. Il servizio di Roberta Gisotti: RealAudioMP3
 
Poche righe sulle agenzie stampa, ieri pomeriggio, per una notizia che apre un nuovo ‘buco nero’ nello spaventoso scenario della manipolazione genetica. Il Governo britannico ha deciso di autorizzare la creazione di embrioni chimera, composti da materiale genetico umano e animale. La decisione ha sollevato vibrate proteste nella stessa comunità scientifica britannica. Eppure stamane le prime pagine dei quotidiani in Italia – ad eccezione di Avvenire – ignorano il controverso provvedimento che a scopo di ricerca permetterà di dare vita a degli ibridi, oltrepassando un limite forse senza ritorno. E certo non rassicura che la legge ponga un limite sulla carta di 14 giorni di vita per questi ibridi. “Si tratta di una pessima idea”, ha commentato l’Associazione dei medici britannici (British Medical Association); “un’idea dissennata”, ha aggiunto il Core, (Comment on Reproductive Ethics), organizzazione sorta nel ‘94 per valutare l’etica riproduttiva, accusando l’esecutivo di Londra di essersi “piegato” alle pressioni delle lobby scientifiche e farmaceutiche, che nel Regno Unito godono di una libertà di ricerca senza eguali in Europa. Dopo la proibizione solo 6 mesi fa di tali esperimenti giudicati ad alto rischio il ministro della Salute Flint ha raccolto l’appello lanciato sul “Times” tre mesi fa da 45 scienziati, portatori di interessi particolari. Ma dove è la prova che l’opinione pubblica in Gran Bretagna sia stata correttamente informata su questa complessa materia che pone in gioco la stessa salvaguardia dell’identità umana e dov’è il riscontro che la maggioranza dei cittadini britannici abbia maturato la convinzione di liberalizzare la produzione di ibridi? Un sondaggio dello stesso Dipartimento della salute britannico, condotto due anni fa, aveva infatti rilevato una schiacciante predominanza di pareri negativi all’ibridazione.

Una frontiera da sempre bandita quella di incrociare le specie, che lede la stessa dignità umana: condanna la creazione di embrioni ibridi l’arcivescovo Elio Sgreccia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, intervistato da Salvatore Sabatino: RealAudioMP3
 
R. – La creazione di un ibrido uomo-animale è una frontiera che è stata finora da tutti – e non soltanto dalle associazione religiose –bandita dal campo delle biotecnologie. E questo proprio perché la dignità umana viene compromessa, offesa e si possono creare poi delle mostruosità attraverso queste fecondazioni. E’ vero che questi embrioni vengono poi soppressi, le cellule vengono prelevate, ma in ogni caso la creazione di un essere uomo-animale, rappresenta appunto una frontiera violata nel campo della natura, la più grave. La condanna morale deve perciò essere piena, in nome anzitutto della ragione e in nome stesso della giustizia e della scienza, che deve essere mantenuta a beneficio dell’uomo e a rispetto della natura umana.

 
D. – Mons. Sgreccia, il ministro della Salute britannica ha detto di essere andato incontro alle pressanti richieste della Comunità scientifica nazionale. Quali sono le risposte che si aspetta, invece, dalla Comunità scientifica internazionale?

 
R. – Io mi aspetto la risposta che finora hanno dato tutte le altre comunità scientifiche. Credo che finora sia l’Europa, sia anche l’Italia che nella legge 40 proibisce questo tipo di sperimentazione, confermino questa linea di conservazione e rispetto delle specie, conservino almeno il rispetto delle specie. Finora l’individuo umano non è stato rispettato, perché gli embrioni vengono immolati e sacrificati in tanti modi e nelle stesse fecondazioni artificiali. Era però stato rispettato almeno il confine tra specie e specie. Ora viene abbattuto anche questo e le conseguenze non sono state calcolate. Oltretutto non ce ne era nessun bisogno. Se si cercano le cellule staminali capaci di curare l’Alzheimer e il Parkinson non c’è alcun bisogno di andare a creare un ibrido uomo animale, perché ci sono le cellule staminali adulte, quelle del cordone ombelicale, quelle dell’uomo adulto per poter far fronte – con fiducia – a queste frontiere.

 
D. – Perché, secondo lei, questo bisogno di alcuni scienziati – come in questo caso – di andare oltre?

 
R. – C’è il fatto che lo scentista, che considera soltanto l’avanzare di una ricerca, non sempre prende in considerazione gli elementi antropologici e filosofici, così come il rispetto della stessa natura e dell’ordine naturale. C’è allora una sete di sapere che va mantenuta dentro certi limiti, una sete di sperimentare che può travolgere il senso morale dello sperimentatore, se non viene controllato dal senso di equilibrio e dalla ragione umana.







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