Conferenza internazionale in Vaticano sul ruolo dei Paesi emergenti di Asia e Africa
nell'era della globalizzazione
“Il ruolo crescente dei Paesi emergenti nella concorrenza globale: conseguenze economiche,
sociali e culturali”: è il tema di una Conferenza internazionale, promossa alla Fondazione
Centesimus Annus Pro Pontifice, che si tiene oggi e domani nell’Aula Nuova
del Sinodo. Si tratta di un incontro volto ad analizzare l’evoluzione dei Paesi emergenti
dell’Asia e dell’Africa. Ente di diritto pontificio, composto da laici, la Fondazione
Centesimus Annus è stata istituita nel 1993 con la finalità di diffondere la
dottrina sociale della Chiesa e contribuire alle attività caritative del Papa. Sul
tema della Conferenza, Giovanni Peduto ha intervistato il dott. Massimo
Gattamelata, segretario generale della Fondazione: R.
– Oggi molti Paesi emergenti sono produttori di materie prime, che purtroppo non
riescono a consentire loro una crescita valida. Sarà una collaborazione internazionale
a consentire a questi Paesi che non hanno molta forza economica di riuscire ad inserirsi
nella maniera ottimale.
D. - Cina, India, Brasile
sono sempre più concorrenziali: sta per finire l’era dell’egemonia economica di Stati
Uniti, Europa e Giappone?
R. – Personalmente ritengo
che ancora del tempo debba passare. Naturalmente, questi Paesi emergenti potranno
usufruire di quelle che sono state le caratteristiche che hanno contribuito alla crescita
dei Paesi occidentali.
D. - L’Africa è ancora terra
di conquista e di neocolonialismo…
R. – Da quanto
emerge dalle notizie che si hanno, certamente l’India e la Cina stanno cercando di
fare quello che a suo tempo i popoli europei riuscirono ad impostare in quel continente.
D. - Come sta cambiando il mondo nell’era della
globalizzazione?
R. – Prima conseguenza, sotto gli
occhi di tutti, come effetto primario della globalizzazione, è l’aspetto delle migrazioni,
che oggi penso sia la punta di diamante della grande problematica della globalizzazione
in tutto il mondo.
D. - ll Papa, in Brasile, ha
parlato degli errori distruttivi creati dal marxismo e dal capitalismo: come attuare
la globalizzazione della solidarietà nella libertà?
R.
– Questi aspetti, sui quali il Papa ha messo i puntini sulle i, la crisi del marxismo
e del capitalismo, già erano indicati nella Enciclica Centesimus Annus del ’91. Certamente
sono elementi che devono essere tenuti nella dovuta considerazione, perché soltanto
con la collaborazione tra i popoli questi inconvenienti potranno essere superati.