I vescovi del Guatemala: la difesa della vita un’urgente sfida da affrontare a cominciare
dalla famiglia
Un invito a riflettere sul valore della vita umana: lo rivolgono a tutti i fedeli
cattolici e a tutte le persone di buona volontà i vescovi del Guatemala. Nella Lettera
Pastorale “La Gloria di Dio è la vita dell’uomo”, i presuli, scrive l’agenzia Fides,
esortano i guatemaltechi a reagire dinanzi alla cultura della morte che sta diffondendosi
nel Paese. Nel documento i vescovi spiegano che questa si manifesta anzitutto nella
“povertà che attanaglia la maggioranza della popolazione”, la quale vive un’enorme
disuguaglianza sociale. Secondo dati dell’UNICEF in Guatemala, il 49,3 per cento dei
bambini sotto i 5 anni soffre di denutrizione cronica, e per questo la Nazione ne
detiene il primato, nell’America Latina, mentre è al sesto posto a livello mondiale.
Nella loro Lettera i vescovi evidenziano poi i problemi che attanagliano il Paese:
la mancanza di “opportunità di lavoro sufficienti per assorbire i giovani che arrivano
all’età adulta e desiderano ottenere un impiego”, “l’emigrazione, ogni giorno più
numerosa”, “l’aumento del consumo di stupefacenti tra adolescenti e giovani e la tentazione
di molti contadini che vivono in una profonda povertà di dedicarsi alla semina del
papavero per la droga. A questo, rileva l’episcopato, si unisce il deterioramento
istituzionale, causato dalla dilagante corruzione e impunità e ancora la violenza
contro la vita, che si compie in gesti come l’aborto, l’eutanasia, e continui assassini.
Approvando la “Legge di accesso Universale ed equo di servizi di pianificazione familiare”,
notano poi i vescovi, si cercano di risolvere i problemi sociali “con leggi che compromettono
il senso umano e cristiano dell’amore, della sessualità e la trasmissione responsabile
della vita” ed “esiste il rischio di oltrepassare i limiti morali in nome dell’egoismo,
del piacere disordinato, in aumento per l’influsso negativo di molti mezzi di comunicazione
sociale”. Di fronte a tali circostanze, continua la Lettera Pastorale “la difesa della
vita è un’urgente sfida che si potrà affrontare vittoriosamente, solo se si realizza
a partire da un profondo senso di fede”. I vescovi ricordano inoltre che si richiede
una diagnosi chiara delle minacce contro la vita “ed un'accettazione ferma dei principi
morali per affrontare le minacce alla fede cristiana". Questa difesa deve cominciare
nella famiglia, “santuario della vita”. (T.C.)