Ancora scontri in Pakistan e in Afghanistan. A Herat due militari italiani feriti
in modo lieve
Proseguono gli scontri a Karachi, in Pakistan: 39 persone sono rimaste uccise da sabato
nelle manifestazioni contro il capo dello Stato, Perwez Musharraf, contestato per
aver sospeso il presidente della Corte Suprema, Chaudhry, noto per le sue prese di
posizione in favore della difesa dei diritti umani. E violenze per il secondo giorno
consecutivo stanno infiammando anche il confine con l’Afghanistan. Secondo fonti militari
afghane, sarebbero rimasti uccisi 8 poliziotti e quattro civili. Ma perché è riesplosa
ora questa tensione tra Kabul e Islamabad? Giada Aquilino lo ha chiesto a Elisa Giunchi,
docente di Storia e Istituzioni dei Paesi islamici all’Università Statale di Milano
Solo ferite
lievi per i due militari italiani rimasti coinvolti questa mattina in un’esplosione
che ha investito il loro convoglio tra Herat e l’aeroporto, dove ha sede il quartier
generale italiano della Regione Ovest dell’ ISAF. I due soldati appartenenti al 151/o
reggimento fanteria Sassari, sono i caporal maggiori scelti Giuseppe Deias, di Oristano,
e Alessandro Murgia di Cagliari. E sempre in Afghanistan i talebani hanno riconosciuto
oggi la morte del loro capo militare per il sud, il mullah Dadullah, avvenuta sabato
in battaglia, e hanno eletto a suo successore il fratello, promettendo vendetta per
quanto avvenuto.