Allarme dell'ONG cristiana britannica, Christian Aid: entro il 2050, il riscaldamento
globale provocherà almeno un miliardo di rifugiati
Se non verranno
prese immediatamente delle contromisure efficaci, entro il 2050 il surriscaldamento
climatico provocherà almeno un miliardo di rifugiati. E’ l’allarme lanciato dall'ultimo
Rapporto dell'ONG cristiana britannica, Christian Aid, intitolato: “La marea umana:
la vera crisi della migrazione”. Secondo l’organizzazione, infatti, la siccità e la
povertà dei raccolti spingeranno milioni di persone ad abbandonare le loro case e
scateneranno guerre locali per il controllo degli accessi all'acqua. Il rapporto rileva
che nei prossimi 100 anni le temperature aumenteranno da un minimo di 1,8 ad un massimo
di 3 gradi a causa dei gas ad effetto serra, provocando carestie e inondazioni, che
minacceranno la sopravvivenza di milioni di persone. I flussi di popolazione che ne
deriveranno alimenteranno i conflitti già esistenti e ne provocheranno altri, soprattutto
nelle zone più povere del pianeta, per stabilire il controllo sulle risorse naturali.
“Un mondo con molti Darfur – avverte l’ONG britannica – sta diventando un incubo sempre
più reale”. Christian Aid ribadisce che i Paesi più industrializzati sono i principali
responsabili del cambiamento climatico: spetta loro, quindi, pagare i costi necessari
per aiutare le persone che saranno colpite dal riscaldamento globale. Da parte sua,
il Comitato intergovernativo sul cambiamento climatico sostiene che entro il 2080
oltre 3,2 miliardi di persone, un terzo della popolazione mondiale, non avranno acqua
a sufficienza, 600 milioni non disporranno di abbastanza cibo e almeno 7 milioni dovranno
affrontare costanti inondazioni.(A cura di Roberta Moretti)