2007-05-14 14:25:03

200 mila persone alla Messa presieduta dal Papa ad Aparecida


La prima parte dell’ultima giornata di Benedetto XVI in Brasile si era caratterizzata per la grande Messa di inaugurazione della Conferenza di Aparecida. Nel piazzale davanti al Santuario mariano, di fronte ad almeno 200 mila pellegrini provenienti da tutto il Brasile, ma anche dal resto del Continente, il Papa ha ribadito con forza che e’ la fede in Gesu’ Cristo il piu’ grande patrimonio dell’America Latina. Il saluto al Papa e’ stato rivolto dell’arcivescovo di Aparecida, mons. Raymundo Damasceno Assis, che nella Solennità della Madonna di Fatima ha messo l’accento sul ruolo della donna nell’evangelizzazione dell’America Latina.
A seguire per noi la Messa di Aparecida, c’era il nostro inviato in Brasile, Alessandro Gisotti:

 
Canti

 
E’ la “fede in Dio Amore” il “patrimonio più prezioso dell’America Latina”. Nella grande Messa ad Aparecida, Benedetto XVI ha esortato tutti i fedeli, dai pastori ai consacrati, dai movimenti ecclesiali alle famiglie ad essere discepoli e missionari di Gesù Cristo. La solenne celebrazione, nel “cuore mariano del Brasile”, come ha sottolineato Benedetto XVI, si è svolta in un clima di grande festa, a tratti di commozione. L’omelia del Santo Padre è stata preceduta dai cori dei fedeli, che hanno invocato a più riprese il nome del Papa:

 
Bento, Bento!

 
Affetto entusiasmante al quale il Papa ha risposto affermando: “Non ci sono parole per esprimere la gioia di trovarmi” qui con voi. Ed ha ribadito che proprio l’Eucaristia, la carità di Cristo, può fare della Conferenza dell’episcopato latinoamericano e dei Caraibi, “un momento di grazia per questo Continente e per il mondo intero”. Il Papa ha messo l’accento sull’importanza del “discernimento comunitario” nell’affrontare le grandi problematiche della Chiesa. E ricordando l’approssimarsi della Pentecoste, ha invitato i fedeli a lasciarsi guidare dallo Spirito Santo, che “aiuta la comunità cristiana a camminare nella carità verso la piena verità”:

 
Pareceu bem ao Espírito Santo e a nós ...
“Lo Spirito Santo e noi”. Questo, ha detto, è la Chiesa: “noi, la comunità credente, il Popolo di Dio, con i suoi Pastori chiamati a guidarne il cammino; insieme con lo Spirito Santo”. Proprio lo Spirito consolatore, ha proseguito, “ci fa vivere alla presenza di Dio”, “liberi dal turbamento e dal timore” e con la pace di Gesù nel cuore. Una pace “che il mondo non può dare”. Si è quindi soffermato sulla missione di Cristo, “compiuta nell’amore”. E’ l’Amore “che dà la vita”. Per questo, è stata la sua esortazione, “la Chiesa è inviata a diffondere nel mondo la carità di Cristo, perché gli uomini e i popoli “abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”.
 
A Igreja se sente discípula e missionária desse Amor …
“La Chiesa - ha affermato – si sente discepola e missionaria di questo Amore”. Missionaria, ha spiegato, “solo in quanto discepola, cioè capace di lasciarsi sempre attrarre con rinnovato stupore da Dio, che ci ha amati e ci ama per primo”. D’altro canto, ha tenuto a ribadire che “la Chiesa non fa proselitismo”, ma si sviluppa “piuttosto per “attrazione”: come Cristo “attira tutti a sé” con la forza del suo amore, culminato nel sacrificio della Croce”. Allo stesso modo, “la Chiesa compie la sua missione nella misura in cui, associata a Cristo, compie ogni sua opera in conformità spirituale e concreta alla carità del suo Signore”.

 
Éste es el rico tesoro del continente Latinoamericano…
“Ecco il tesoro inestimabile di cui è ricco il Continente latinoamericano”, ha affermato, “ecco il suo patrimonio più prezioso: la fede in Dio Amore, che in Gesù Cristo ha rivelato il suo volto”. Gesù è la vostra forza, ha aggiunto. “Una forza che vince il mondo, la gioia che nulla e nessuno potrà togliervi”.
 
Ésta es la fe que hizo de Latinoamérica el “Continente de la Esperanza”…
“E’ questa fede che ha fatto dell’America il “Continente della speranza”, ha ribadito il Papa, “non un’ideologia politica, non un movimento sociale, non un sistema economico”. E’ “la fede in Dio Amore, incarnato, morto e risorto in Gesù Cristo, l’autentico fondamento di questa speranza che tanti frutti magnifici ha portato, dall’epoca della prima evangelizzazione fino ad oggi”. Ha così ricordato che Giovanni Paolo II ha chiamato i fedeli latinoamericani “ad una nuova evangelizzazione”. Un mandato, ha detto ai fedeli, che vi confermo richiamando il tema della Quinta Conferenza: “Siate fedeli discepoli, per essere coraggiosi ed efficaci missionari”. Parlando, poi, della Gerusalemme celeste, “icona della Chiesa tutta santa e gloriosa”, ha avvertito che “contemplarla e desiderarla”, “non deve costituire motivo di evasione dalla realtà storica in cui la Chiesa vive condividendo le gioie e le speranze, i dolori e le angosce dell’umanità contemporanea, specialmente dei più poveri e sofferenti”. Una Chiesa, “animata e mobilitata dalla carità di Cristo”, ha detto ancora, sprigiona “una forza missionaria irresistibile, che è la forza della santità”.

 
(Canto – Regina Caeli)

 
Dopo il Regina Caeli, il Papa ha invocato lo Spirito Santo, affinché renda feconda la Conferenza di Aparecida. Ricordando, poi, che ieri ricorreva la Solennità della Madonna di Fatima, ha invitato i fedeli a pregare Maria, affinché assicuri il suo sostegno a quanti soffrono in America Latina. Ha, così, espresso apprezzamento per la “Marcia contro la fame”, promossa dal Programma Alimentare Mondiale. Infine, suscitando un caloroso applauso, ha rammentato che ieri la comunità afro-brasiliana celebrava l’abolizione della schiavitù. Una ricorrenza, ha detto, che deve suscitare una coscienza evangelizzatrice di questa realtà socioculturale tanto importante per il Brasile. Nella moltitudine di fedeli, che ha partecipato alla Messa, colpiva la presenza di tante mamme con i loro neonati in braccio: questo è, davvero, il Continente della Speranza!

 
(Canti finali)

 
Da Aparecida, Alessandro Gisotti, Radio Vaticana.







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