Ucciso in Afghanistan uno dei leader talebani, il mullah Dadullah
In primo piano l’Afghanistan: il mullah Dadullah, uno dei più importanti leader talebani,
è stato ucciso durante un’operazione militare nel sud del Paese. Lo ha annunciato
il Ministero dell’interno locale. Il corpo dell’uomo è stato mostrato ai giornalisti,
con il volto ben visibile e riconoscibile. I ribelli, però smentiscono la morte del
loro capo e promettono la diffusione di una sua “recente registrazione”. Il servizio
di Isabella Piro: Una mutilazione all’altezza del ginocchio della gamba
sinistra: è stato questo l’indizio incontrovertibile che quell’uomo disteso su un
lettino di ospedale, semicoperto da un lenzuolo rosa che lascia esposto il volto,
è il mullah Dadullah. Il leader talebano è stato ucciso insieme al fratello, durante
un’operazione militare congiunta delle forze NATO ed afghane, nella provincia meridionale
di Helmand. Il suo corpo è stato trasportato nella sede governativa di Kandahar e
mostrato ad un gruppo di giornalisti, che lo hanno identificato. L’esposizione del
cadavere è stata decisa dopo che i talebani avevano smentito la morte del loro leader:
un uomo che si è qualificato come Zabihullah Mujahid, portavoce dei ribelli, aveva
infatti telefonato all’agenzia francese AFP per negare la morte di Dadullah e promettere
la diffusione di una sua “recente registrazione”. Autore di stragi e sequestri - compreso
quello del giornalista italiano de La Repubblica, Daniele Mastrogiacomo - Dadullah
Kakar era di etnia pashtun. Stretto collaboratore del mullah Omar fin dall’inizio
dell’offensiva talebana, avviata nel 1994, aveva perso una gamba a causa di una mina
esplosa nella zona di Herat. A lui vengono attribuiti numerosi eccidi, come quello
avvenuto nel 2000 nella zona di Yakaolang, in cui centinaia di civili sarebbero stati
trucidati. E sempre lui sarebbe il responsabile, nel 2003, della morte di un dipendente
della Croce rossa internazionale, Ricardo Manguia, ucciso a sangue freddo vicino Kandahar.
Nominato dal mullah Omar responsabile militare delle province di Helmand, Uruzgan
e Kandahar, nel 2005 il mullah Dadullah era stato condannato all’ergastolo in Pakistan,
per il tentato omicidio di un politico avverso ai talebani. Nota anche la sua promessa
di donare 100 kg d’oro a chi avesse ucciso i disegnatori danesi autori, nel 2006,
delle vignette satiriche su Maometto. La morte di Dadullah era stata annunciata più
volte, nel corso degli anni, ma poi sempre smentita: l’ultima volta, era stato lo
stesso guerrigliero a telefonare all’agenzia Reuters per negare la propria cattura.
Secondo gli analisti afghani, la sua scomparsa è un colpo durissimo per i ribelli
e potrebbe aprire una possibilità di dialogo tra i combattenti e il governo Karzai.