Benedetto XVI presiede la Messa e la sessione inaugurali della V Conferenza generale
dell'episcopato latinoamericano e caraibico. In serata, il congedo dal Brasile
Nell’ultimo giorno del viaggio apostolico di Benedetto XVI in Brasile, nella solennità
della Madonna di Fatima, tutta la Chiesa latinoamericana si appresta a vivere un avvenimento
straordinario. Oggi pomeriggio, infatti, il Papa aprirà ad Aparecida la V Conferenza
generale dell’episcopato dell’America Latina e dei Caraibi. Il Papa pronuncerà un
discorso, molto atteso, che darà gli orientamenti all’azione pastorale della Chiesa
di questo continente per i prossimi anni.
Ma torniamo alla giornata di ieri,
sabato 12 maggio, dove in serata, dopo aver pranzato con i vertici della V Conferenza
generale dell’episcopato dell’America Latina e dei Caraibi, Benedetto XVI ha guidato
la recita del Santo Rosario nel grande Santuario Mariano di Aparecida, alla presenza
di migliaia di fedeli. Il servizio del nostro inviato ad Aparecida, Alessandro
Gisotti:
L’indirizzo d’omaggio al Pontefice è stato rivolto dall’arcivescovo
di Aparecida, mons. Raymundo Damasceno Assis che ha regalato al Papa una replica in
scala del Santuario. Il Papa ha dedicato la sua omelia in particolare ai sacerdoti
e ai religiosi. “Ispiratevi agli insegnamenti di Maria”, ha esordito Benedetto XVI,
cercando di “accogliere e di conservare nel cuore le luci che Lei” ci invia dall’alto.
“Come è bello essere qui”, ha detto il Papa, in questa Basilica Mariana “verso la
quale, in questo tempo, convergono” le speranze del mondo cristiano e soprattutto
dell’America Latina. Poi, ancora una volta in questo viaggio apostolico appassionante,
Benedetto XVI ha espresso il suo amore per la Chiesa del Brasile:
O Papa vos
ama! O Papa vos sauda afetuosamente! “Il Papa vi ama!”, ha detto interrotto da
un fragoroso applauso, “il Papa vi saluta affettuosamente”, prega per voi e in particolare
per i movimenti e le nuove realtà ecclesiali, “espressione viva della perenne giovinezza
della Chiesa”. Ha così nuovamente ringraziato il popolo brasiliano per l’accoglienza.
Le vostre manifestazioni di apprezzamento, ha sottolineato, “dimostrano quanto voi
vogliate bene” al Papa. Il mio predecessore, Giovanni Paolo II, ha ricordato, menzionava
“diverse volte la vostra simpatia e lo spirito di accoglienza fraterna” ed aveva “pienamente
ragione”. Poi, ha rivolto il pensiero alle sfide presenti per i sacerdoti latinoamericani:
Quantos
desafios, quantas situacoes… “Quante sfide”, ha affermato, “quante situazioni difficili”,
“quanta generosità” e quanti sacrifici. “La fedeltà nell’esercizio del ministero”,
la vita di preghiera, la ricerca della santità. Ancora, la donazione totale a Dio,
una vita spesa nel promuovere la giustizia e la solidarietà, tutto questo, ha confidato
il Papa, “parla fortemente al mio cuore di Pastore”. Il Papa ha poi ribadito che “la
testimonianza di un sacerdozio vissuto bene nobilita la Chiesa” ed è “la migliore
promozione vocazionale, il più autentico invito perché anche altri giovani rispondano
positivamente agli appelli del Signore”. Di qui, il rinnovato invito a promuovere
un’evangelizzazione “sempre più aggiornata”, animata da “fervore missionario”. Quindi,
ha voluto mettere l’accento sul significato dell’appartenenza alla Chiesa:
La
Iglesia es nuestra Casa! Esta es nuestra Casa! “La Chiesa è la nostra Casa!”, ha
affermato, “Questa è la nostra Casa”. Nella Chiesa cattolica, ha aggiunto, “troviamo
tutto ciò che è buono, tutto ciò che è motivo di sicurezza e di sollievo”. E ancora:
“Vale la pena essere fedeli, vale la pena perseverare nella propria fede”. D’altro
canto, è stato il richiamo del Papa, “la coerenza nella fede” richiede “una solida
formazione dottrinale e spirituale” che contribuisca “alla costruzione di una società
più giusta, più umana e cristiana”. Ai diaconi e seminaristi, Benedetto XVI ha ricordato
di “avere sempre di fronte agli occhi la figura di Gesù, il Buon Pastore”. Di qui,
l’invito ad essere come i “primi diaconi della Chiesa: uomini di buona reputazione,
colmi dello Spirito Santo, di saggezza e di fede”. Ha infine indicato nella giovialità,
l’idealismo e il coraggio le qualità che “rendono i fedeli più dinamici e portano
la Comunità” ad essere “più fiduciosa, gioiosa ed ottimista”. E di ottimismo, qui
ad Aparecida c’è ne davvero tanto, stamattina, tra le centinaia di migliaia di fedeli,
pronti a vivere con gioia un altro momento indimenticabile con il Successore di Pietro.