2007-05-13 01:44:56

Benedetto XVI presiede la Messa e la sessione inaugurali della V Conferenza generale dell'episcopato latinoamericano e caraibico. In serata, il congedo dal Brasile


Nell’ultimo giorno del viaggio apostolico di Benedetto XVI in Brasile, nella solennità della Madonna di Fatima, tutta la Chiesa latinoamericana si appresta a vivere un avvenimento straordinario. Oggi pomeriggio, infatti, il Papa aprirà ad Aparecida la V Conferenza generale dell’episcopato dell’America Latina e dei Caraibi. Il Papa pronuncerà un discorso, molto atteso, che darà gli orientamenti all’azione pastorale della Chiesa di questo continente per i prossimi anni.

Ma torniamo alla giornata di ieri, sabato 12 maggio, dove in serata, dopo aver pranzato con i vertici della V Conferenza generale dell’episcopato dell’America Latina e dei Caraibi, Benedetto XVI ha guidato la recita del Santo Rosario nel grande Santuario Mariano di Aparecida, alla presenza di migliaia di fedeli.
Il servizio del nostro inviato ad Aparecida, Alessandro Gisotti:

L’indirizzo d’omaggio al Pontefice è stato rivolto dall’arcivescovo di Aparecida, mons. Raymundo Damasceno Assis che ha regalato al Papa una replica in scala del Santuario. Il Papa ha dedicato la sua omelia in particolare ai sacerdoti e ai religiosi. “Ispiratevi agli insegnamenti di Maria”, ha esordito Benedetto XVI, cercando di “accogliere e di conservare nel cuore le luci che Lei” ci invia dall’alto. “Come è bello essere qui”, ha detto il Papa, in questa Basilica Mariana “verso la quale, in questo tempo, convergono” le speranze del mondo cristiano e soprattutto dell’America Latina. Poi, ancora una volta in questo viaggio apostolico appassionante, Benedetto XVI ha espresso il suo amore per la Chiesa del Brasile:

O Papa vos ama! O Papa vos sauda afetuosamente!
“Il Papa vi ama!”, ha detto interrotto da un fragoroso applauso, “il Papa vi saluta affettuosamente”, prega per voi e in particolare per i movimenti e le nuove realtà ecclesiali, “espressione viva della perenne giovinezza della Chiesa”. Ha così nuovamente ringraziato il popolo brasiliano per l’accoglienza. Le vostre manifestazioni di apprezzamento, ha sottolineato, “dimostrano quanto voi vogliate bene” al Papa. Il mio predecessore, Giovanni Paolo II, ha ricordato, menzionava “diverse volte la vostra simpatia e lo spirito di accoglienza fraterna” ed aveva “pienamente ragione”. Poi, ha rivolto il pensiero alle sfide presenti per i sacerdoti latinoamericani:

Quantos desafios, quantas situacoes…
“Quante sfide”, ha affermato, “quante situazioni difficili”, “quanta generosità” e quanti sacrifici. “La fedeltà nell’esercizio del ministero”, la vita di preghiera, la ricerca della santità. Ancora, la donazione totale a Dio, una vita spesa nel promuovere la giustizia e la solidarietà, tutto questo, ha confidato il Papa, “parla fortemente al mio cuore di Pastore”. Il Papa ha poi ribadito che “la testimonianza di un sacerdozio vissuto bene nobilita la Chiesa” ed è “la migliore promozione vocazionale, il più autentico invito perché anche altri giovani rispondano positivamente agli appelli del Signore”. Di qui, il rinnovato invito a promuovere un’evangelizzazione “sempre più aggiornata”, animata da “fervore missionario”. Quindi, ha voluto mettere l’accento sul significato dell’appartenenza alla Chiesa:

La Iglesia es nuestra Casa! Esta es nuestra Casa!
“La Chiesa è la nostra Casa!”, ha affermato, “Questa è la nostra Casa”. Nella Chiesa cattolica, ha aggiunto, “troviamo tutto ciò che è buono, tutto ciò che è motivo di sicurezza e di sollievo”. E ancora: “Vale la pena essere fedeli, vale la pena perseverare nella propria fede”. D’altro canto, è stato il richiamo del Papa, “la coerenza nella fede” richiede “una solida formazione dottrinale e spirituale” che contribuisca “alla costruzione di una società più giusta, più umana e cristiana”. Ai diaconi e seminaristi, Benedetto XVI ha ricordato di “avere sempre di fronte agli occhi la figura di Gesù, il Buon Pastore”. Di qui, l’invito ad essere come i “primi diaconi della Chiesa: uomini di buona reputazione, colmi dello Spirito Santo, di saggezza e di fede”. Ha infine indicato nella giovialità, l’idealismo e il coraggio le qualità che “rendono i fedeli più dinamici e portano la Comunità” ad essere “più fiduciosa, gioiosa ed ottimista”. E di ottimismo, qui ad Aparecida c’è ne davvero tanto, stamattina, tra le centinaia di migliaia di fedeli, pronti a vivere con gioia un altro momento indimenticabile con il Successore di Pietro.

Da Aparecida, Alessandro Gisotti, Radio Vaticana.








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