2007-05-12 14:28:54

Rilanciare l'evangelizzazione in America Latina mettendo al centro Cristo e la sua Chiesa: così il Papa ai vescovi brasiliani


Benedetto XVI si è trasferito, ieri sera, ad Aparecida, in vista dell’apertura, domani, della V Conferenza generale dell’Episcopato dell’America Latina e dei Caraibi. Fra circa due ore, il Papa visiterà la comunità di recupero Fazenda da Esperança. Poi, nel pomeriggio, guiderà la recita del Rosario nel grande Santuario mariano di Aparecida e, in tale contesto, incontrerà i sacerdoti e i religiosi del Brasile. Si è, dunque, conclusa la prima parte del viaggio apostolico in Brasile, quella dedicata alla Chiesa di San Paolo. Prima di partire in elicottero per Aparecida, il Pontefice ha incontrato i vescovi brasiliani nella Catedral da Sé di San Paolo. Qui, nell’ambito della celebrazione dei Vespri, ha pronunciato un’omelia, sui contenuti della quale ci riferisce il nostro inviato in Brasile, Alessandro Gisotti: RealAudioMP3

(Canti)

 
Un intervento lungo e appassionato sulle grandi sfide della Chiesa del Brasile e dell’America Latina: è quello offerto, ieri sera, da Benedetto XVI nella Catedral da Sé ai presuli del Paese con più cattolici al mondo. Il Papa ha subito messo l’accento sull’importanza della Conferenza di Aparecida, un grande evento ecclesiale, che sottolinea “lo sforzo missionario che l’America Latina dovrà assumersi”. Quindi, si è soffermato sul primo compito dei vescovi:

 
A missão que nos é confiada, como Mestres da fé...
“La missione che ci è affidata come Maestri della fede”, la finalità della Chiesa, ha detto, altro non è che “la salvezza delle anime”. E ha ribadito l’obbligo di “predicare la verità della fede, l’urgenza della vita sacramentale”. Ha, così, messo l’accento sulle realtà fondamentali della morale cristiana e della pratica dei sacramenti. “Laddove Dio e la sua volontà non sono conosciuti”, ha avvertito, “manca l’essenziale anche per la soluzione degli urgenti problemi sociali e politici”. Ecco allora che la “fedeltà al primato di Dio e della sua volontà” diventa il “dono essenziale” che vescovi e sacerdoti devono offrire ai fedeli.

 
È verdade que os tempos de hoje são difíceis para a Igreja...
“È vero – ha riconosciuto – che i tempi presenti risultano difficili per la Chiesa” e molti dei suoi figli. La vita sociale, ha costatato con amarezza, “sta attraversando momenti di smarrimento sconcertante. Viene attaccata impunemente la santità del matrimonio e della famiglia, cominciando dal fare concessioni di fronte a pressioni capaci di incidere negativamente sui processi legislativi”. D’altro canto, ha affermato, “si giustificano alcuni delitti contro la vita nel nome dei diritti della libertà individuale”, mentre “si attenta contro la dignità dell’essere umano”, e “si diffonde la ferita del divorzio e delle libere unioni”. Quando, poi, “in seno alla Chiesa – ha costatato – è messo in questione il valore dell’impegno sacerdotale come affidamento totale a Dio attraverso il celibato apostolico e come totale disponibilità a servire le anime, e si dà la preferenza alle questioni ideologiche e politiche, anche partitiche, la struttura della totale consacrazione a Dio comincia a perdere il suo significato più profondo”. Di fronte a questa “tristezza”, però, il Papa ha rinnovato la sua esortazione ad avere fiducia nella Chiesa.

 
Entre os problemas que afligem a vossa solicitude pastoral...
“Tra i problemi che affliggono la vostra sollecitudine pastorale – ha proseguito – c’è, senza dubbio, la questione dei cattolici che abbandonano la vita ecclesiale”. Il Papa ha indicato “la causa principale” di questo problema nella “mancanza di un’evangelizzazione” che metta al centro Cristo e la sua Chiesa. Ed ha affermato che “le persone più vulnerabili al proselitismo aggressivo delle sette” ed anche “incapaci di resistere agli assalti dell’agnosticismo, del relativismo e del laicismo sono in genere i battezzati non sufficientemente evangelizzati”. Sono persone, ha costatato, “facilmente influenzabili, perché possiedono una fede fragile e, a volte, confusa, vacillante ed ingenua, anche se conservano una religiosità innata”. Di qui, l’urgenza per la Chiesa del Brasile di “avviare l’attività apostolica come una vera missione” promovendo “un’evangelizzazione metodica e capillare”. Il Papa ha esortato i presuli a “non risparmiare sforzi per andare alla ricerca dei cattolici che si sono allontanati e di coloro che conoscono poco o niente Gesù Cristo”. Serve, ha detto, “una pastorale dell’accoglienza che li aiuti a sentire la Chiesa come un luogo privilegiato dell’incontro con Dio”. Una missione evangelizzatrice che coinvolga tutte le forze vive della Chiesa.

 
Neste esforço evangelizador, a comunidade eclesial...
“In questo sforzo evangelizzatore – ha evidenziato il Papa - la comunità ecclesiale si distingue per le iniziative pastorali, inviando soprattutto” nelle periferie urbane e dell’interno i suoi missionari “cercando di dialogare con tutti in spirito di comprensione e di delicata carità”. Quando le “persone incontrate vivono in una situazione di povertà – ha proseguito - bisogna aiutarle come facevano le prime comunità cristiane, praticando la solidarietà perché si sentano veramente amate”. Il Pontefice ha ribadito che “la gente povera delle periferie urbane o della campagna ha bisogno di sentire la vicinanza della Chiesa” anche “nella difesa dei suoi diritti e nella promozione comune di una società fondata sulla giustizia e sulla pace”. I poveri, ha rammentato, “sono i destinatari privilegiati del Vangelo” per questo i pastori non devono trascurare di offrire loro il pane materiale.

 
Recomeçar a partir de Cristo em todos os âmbitos da missão.
“Ripartire da Cristo in tutti gli ambiti della missione, riscoprire in Gesù l’amore e la salvezza che il Padre ci dà, mediante lo Spirito Santo”: questa, è stata la riflessione del Pontefice, “è la sostanza, la radice della missione episcopale”. La fede, ha ribadito, “è un cammino condotto dallo Spirito Santo” che si compendia nella conversione e nella sequela. D’altro canto, “la verità suppone una conoscenza chiara del messaggio di Gesù”. Il linguaggio inculturato sia, dunque, comprensibile, “ma necessariamente fedele alla proposta del Vangelo”. Di qui, l’urgenza di “una conoscenza adeguata della fede”. Benedetto XVI ha indicato l’importanza dell’educazione “alle virtù personali e sociali del cristiano”. Poi, ha rivolto il suo pensiero alla Liturgia, che, ha ribadito, “non è mai proprietà privata di qualcuno, né del celebrante né della comunità nella quale si celebrano i Santi Misteri”. Il Papa ha sottolineato che “riscoprire e apprezzare l’ubbidienza alle norme liturgiche da parte dei vescovi”, “significa rendere testimonianza alla Chiesa stessa”. Parole corredate da una viva esortazione:

 
É necessário um salto de qualidade na vivência cristã...
“Bisogna fare un salto di qualità nella vita cristiana del popolo – ha avvertito il Papa – perché possa testimoniare la sua fede in maniera limpida e chiara”. Una fede, “celebrata e partecipata nella liturgia e nella carità”, che nutra e rinvigorisca “la comunità dei discepoli del Signore”. Ancora, ha invitato i vescovi ad “essere fedeli servitori della Parola, senza visioni riduttive né confusioni nella missione” loro affidata. “Non basta osservare la realtà a partire dalla fede personale – ha aggiunto – è necessario lavorare con il Vangelo alla mano ed ancorati all’autentica eredità della Tradizione Apostolica, senza interpretazioni motivate da ideologie razionalistiche”. Ha, così, rivolto il suo pensiero alla pastorale vocazionale. Un buono ed assiduo “accompagnamento spirituale – ha rilevato – è indispensabile per favorire la maturazione umana, ed evita il rischio di deviazioni nel campo della sessualità”. Ed ha ribadito che il celibato sacerdotale costituisce un dono che la Chiesa ha ricevuto per il bene suo e del mondo.

 
O Sucessor de Pedro conta convosco...
“Il Successore di Pietro conta su di voi – ha assicurato il Papa – perché la vostra preparazione poggi sempre sulla spiritualità di comunione e di fedeltà alla Sede di Pietro”, ed ha aggiunto che “l’integrità della fede, insieme alla disciplina ecclesiale, è e sempre sarà, un tema che richiederà attenzione e impegno da parte” dei vescovi. Benedetto XVI ha voluto anche richiamare l’importanza dell’ecumenismo, soprattutto di fronte a certe “forme di proselitismo, frequentemente aggressivo”. Il grande compito comune di collaborazione, ha sottolineato, “dovrebbe essere la difesa dei valori morali fondamentali, trasmessi dalla tradizione biblica, contro la loro distruzione in una cultura relativistica e consumistica”. Ed ha ribadito la volonta di procedere sul cammino ecumenico. Infine, il Pontefice parlando della povertà che affligge molti brasiliani, ha sottolineato che, di fronte ai problemi economici e sociali, bisogna sempre seguire la Dottrina Sociale della Chiesa, incentrata sulla dignità dell’uomo. Di qui, l’invito a lavorare “instancabilmente a favore della formazione dei politici” in modo tale che “assumano pienamente le proprie responsabilità e sappiano dare un volto umano e solidale all’economia”.

 
Nel suo discorso, il Papa non ha poi mancato di rivolgere un saluto particolare a mons. Geraldo Lyrio Rocha, nuovo presidente dell’episcopato brasiliano, che ha rivolto l’indirizzo di omaggio al Papa ringraziandolo per il contributo dato per il progetto in favore dell’Amazzonia. A mons. Rocha, Benedetto XVI ha augurato un proficuo lavoro nel consolidare “sempre più la comunione tra i vescovi” promuovendo l’azione pastorale comune in tutto il grande territorio brasiliano. Un’annotazione di cronaca: anche ieri, a sorpresa, il Papa si è affacciato dal Monastero Sao Bento per benedire i fedeli che lo hanno chiamato più volte con l’ormai celebre coretto Bento! Bento! Benedetto, Benedetto!

 
Da San Paolo, Alessandro Gisotti, Radio Vaticana.







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