2007-05-12 22:19:08

"Gli spacciatori riflettano sul male che stanno facendo". Così il Papa dalla "Fazenda de Esperanza” in Brasile. Ai giovani: “Siate ambasciatori di speranza”.


Gli spacciatori riflettano sul male che stanno facendo e si convertano all’amore di Cristo: è l’appello vibrante lanciato da Benedetto XVI nella visita di stamani alla comunità di recupero Facenda da Esparanca, a Garantinguetà vicino Aparecida. Un evento trasmesso in diretta da tutte le principali emittenti televisive brasiliane. Il Papa si trova adesso al Seminario “Bom Jesus”, dove ha pranzato con i vertici della V Conferenza generale dell’episcopato Latinoamericano e dei Caraibi, che proprio il Pontefice aprirà domani ad Aparecida. Tra circa due ore, il Papa guiderà la recita del Santo Rosario nel grande Santuario mariano di Aparecida e pronuncerà un discorso ai sacerdoti e religiosi brasiliani. Ma ripercorriamo il toccante momento di stamani alla Comunità Facenda da Esperanca con il servizio del nostro inviato ad Aparecida, Alessandro Gisotti: RealAudioMP3

All’insegna di un amore filiale, manifestato dai giovani al Santo Padre, si è svolta stamani la visita del Papa alla Comunità Facenda da Esperanca. “E’ un momento magico”, ha affermato commosso, quasi tra le lacrime, uno dei ragazzi che ha testimoniato il percorso difficile e amaro della sua vita. Papa Benedetto gli è andato incontro e lo ha abbracciato. Un gesto d’amore che ha ripetuto con tutti i ragazzi che hanno letto le testimonianze. “In un certo momento della vita”, ha detto il Papa, “Gesù viene e bussa, con tocchi soavi, nel profondo dei cuori ben disposti”. Ma Dio, ha sottolineato, “non costringe” né “opprime la libertà individuale”, chiede solo l’apertura della nostra coscienza alle aspirazioni più nobili. Poi, parlando della piaga della tossicodipendenza, il Papa ha rivolto un appello vibrante a chi semina morte attraverso la droga:

Digo aos que comercializam a droga que pensem no mal…
“Agli spacciatori – è stato il suo forte richiamo – dico che riflettano sul male che stanno facendo a una moltitudine di giovani e di adulti di tutti gli strati sociali: Dio chiederà conto di ciò che hanno fatto”. E ai giovani, ritornati alla vita nella Facenda da Esperanca, ha consegnato un mandato per il futuro:

Voces devem ser os embaixadores da esperanca…
“Voi dovete essere ambasciatori della speranza!”, ha esortato il Papa che ha ringraziato Dio per “aver voluto porre tante anime sulla strada di una speranza rinnovata”. Il Papa ha donato cento mila dollari alla Fazenda. Dal canto loro, i giovani hanno regalato al Pontefice un “anello della solidarietà”.

L’evento di Guarantinguetà è stato accompagnato da canti dei giovani, che hanno voluto così esprimere tutta la loro gioia per un incontro tanto gradito quanto inatteso. La mattina del Papa alla Fazenda da Esperanca era iniziata con la visita alla nuova Chiesa della comunità. Qui, Benedetto XVI ha rivolto la parola alle Suore Clarisse che lavorano con i ragazzi: “Dove la società non vede più alcun futuro o speranza – ha affermato – i cristiani sono chiamati ad annunciare la forza della Resurrezione”:

Isto significa jamais perder a esperanca…
“Ciò significa che non bisogna mai perdere la speranza!”, ha detto il Pontefice aggiungendo l’invito “ad edificare, costruire la speranza, tessendo la tela di una società che, nello stendere i fili della vita, perde il vero senso della speranza”. Proprio nella Fazenda da Esperanca, ha aggiunto, dove tante persone giovani cercano di superare il problema della droga e dell’alcool si testimonia “il Vangelo di Cristo”. Anche qui ad Aparecida, come nei giorni scorsi a San Paolo, ogni spostamento del Papa viene accompagnato dall’entusiasmo dei fedeli, che applaudono e sventolano bandierine al passaggio del corteo papale. Ad Aparecida, illuminata oggi da un bellissimo sole, si respira un clima di festa. Intanto, con il passare delle ore aumenta l’afflusso di pellegrini, che domani prenderanno parte alla grande Messa nel piazzale davanti al Santuario dedicato alla Madonna, patrona del Brasile.

Da Aparecida, Alessandro Gisotti, Radio Vaticana








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