Le prime tappe del viaggio apostolico in Brasile nel commento di padre Federico Lombardi
La visita di Benedetto XVI in America Latina, e in particolare in Brasile, sta lasciando
nell'animo della Chiesa e della popolazione locale i primi, importanti segni del magistero
e della solidarietà del Papa. Un primo bilancio arriva dalle parole del direttore
della Sala Stampa vaticana, e nostro direttore generale, padre Federico Lombardi,
raggiunto telefonicamente a San Paolo da Alessandro De Carolis all'inizio di
questa terza giornata di viaggio: R.
- I discorsi che il Papa ha fatto finora sono molto positivi. Il discorso ai giovani
è stato veramente molto ampio, sotto tanti punti di vista, ma è stato anche esigente
sui punti cristiani della vita che possono richiedere ai giovani un vero impegno.
Io ho notato, anche questa volta, le sottolineature dell’applauso dei giovani nei
momenti importanti, nei momenti cruciali del discorso. I giovani, quindi, hanno evidentemente
seguito, hanno colto, hanno partecipato con quell’entusiasmo che è loro caratteristico.
Del resto, l’incontro di ieri con i giovani era il primo grande evento di questo viaggio
e dunque questo è - direi - il segno che siamo sulla buona strada. Un messaggio ampio
ed impegnativo del Papa, ma accolto con cordialità dai suoi interlocutori.
D.
- Un altro dei momenti che fin qui hanno permesso a Benedetto XVI di ribadire quale
sia la visione cristiana dell’esistenza è stato il suo doppio incontro con il presidente
Lula da Silva. Che eco ha potuto raccogliere di questi momenti?
R.
- Sono stati certamente incontri cordiali. Quello che Lula ha posto molto in rilievo
è il suo impegno per la famiglia e per la gioventù. E questi sono temi per i quali,
evidentemente, il cuore della Chiesa cattolica vibra molto intensamente e il Papa
è estremamente favorevole. Quindi, con l’accento messo su questi punti l’incontro
è stato molto positivo. L’intenzione di collaborazione reciproca tra la Chiesa e le
autorità che vogliano lavorare in questi campi mi sembra molto chiaro.
D.
- Il Papa non ha voluto far mancare un gesto concreto di solidarietà, in particolare
con la sua donazione verso l’Amazzonia. Possiamo definirlo un segno del Papa e della
Chiesa missionaria che arriva davvero fino agli estremi confini della terra?
R.
- Sì, il tema dell’Amazzonia in Brasile è un tema estremamente vivo e estremamente
centrale. Il Brasile si rende conto che l’Amazzonia è una realtà planetaria, della
quale esso è responsabile. Anche durante l’incontro dei giovani di ieri sera vi era
stata una parte specifica con un canto bellissimo, dedicato proprio al tema dell’Amazzonia.
Con questa donazione, rivolta ad un progetto che sta molto a cuore alla Conferenza
episcopale del Brasile, il Papa ha dimostrato la sua sensibilità e la sua attenzione
su questo punto. Ed anche qui si vede come la preoccupazione generale dell’umanità
e delle autorità responsabili e la preoccupazione della Chiesa si incontrino anche
su orizzonti di ampia larghezza. Per l’Amazzonia, la questione riguarda certamente
le popolazioni indigene che patiscono anche grandi ingiustizie e vengono pian piano
messe in condizione di non poter più vivere nel loro ambiente o di non poter più vivere
in assoluto. Ma riguarda anche l’equilibrio generale della natura sul pianeta. E queste
sono sensibilità estremamente importanti e su cui la Chiesa dimostra di essere presente.
D. - Oggi, ci sarà l’importante avvenimento della
canonizzazione di Frei Galvão, poi il discorso di Benedetto XVI ai vescovi del Brasile
e quindi la partenza verso Aparecida. Come si avvicina il Papa al culmine di questo
viaggio?
R. - La Messa della canonizzazione di Frei
Galvão è, evidentemente, uno dei momenti fondamentali dell’incontro fra il Papa e
la popolazione brasiliana. Poi, l’incontro con l’episcopato - il più numeroso del
mondo - al quale certamente il Papa rivolgerà un discorso ampio, che possa essere
programmatico per l'azione futura di questo episcopato, che proprio in questi giorni
ha rinnovato le sue cariche fondamentali: la presidenza, le presidenze di tutte le
commissioni episcopali. Quindi, si arriva ad Aparecida: si passerà cioè dall’orizzonte
del Brasile ad un orizzonte ancora più ampio, che è quello dell’intero continente,
un orizzonte intermedio verso quello della Chiesa universale. Il Papa mi sembra molto
sereno: il giorno di ieri lo ha vissuto con grande gioia, con grande serenità. Certamente,
anche l’abbraccio dei giovani e il loro entusiasmo è stato incoraggiante ed è stato,
direi, di buon auspicio per tutti gli incontri di questo viaggio.