Il Papa ai giovani brasiliani: siate amici di Gesù, non sperperate la vostra vita
ma vivetela intensamente per gli altri nella gioia della fede
Straordinario incontro ieri sera quello del Papa con i giovani allo stadio Pacaembu,
a San Paolo. Benedetto XVI li ha invitati a non spendere la loro vita invano ma a
diventare testimoni gioiosi di Cristo presso i loro coetanei. Il servizio del nostro
inviato Alessandro Gisotti: (Canti)
Siate
amici di Gesù e, forti di questa amicizia, testimoniate la bellezza del Vangelo ai
ragazzi che si sono persi e vivono senza speranza. E’ questa la grande missione che
Benedetto XVI ha affidato ai giovani dell’America Latina, nella straordinaria serata
del Pacaembu. Un incontro dalle mille emozioni, vissute intensamente dai giovani e
dal Santo Padre, fin dall’arrivo allo stadio, preceduto dalla benedizione del Memoriale
dell’America Latina. La cerimonia ha offerto momenti toccanti come le testimonianze
dei giovani sulle proprie speranze e difficoltà. E momenti di grande impatto scenografico
quali la proiezione di immagini di paesaggi della natura brasiliana, durante l’esecuzione
del Cantico delle Creature. Spettacolare anche il palco del Papa: un’immensa colomba,
simbolo di pace e dello Spirito Santo, adagiata su una curva dello stadio. Nel suo
indirizzo d’omaggio, l’arcivescovo di San Paolo, mons. Odilo Pedro Scherer, ha ringraziato
il Papa per aver scelto i giovani per il suo primo incontro in terra brasiliana. Dal
canto suo, mons. Eduardo Pinheiro da Silva, responsabile della pastorale giovanile
dell’episcopato brasiliano ha espresso l’auspicio che proprio il Brasile sia la sede
della prossima GMG.
(Cori dei ragazzi)
“Si
vede e si sente, il Papa è presente”, hanno intonato i ragazzi in uno spontaneo inno
di gioia. Cori che hanno preceduto l’attesissimo discorso di Papa Benedetto, interrotto
decine di volte dall’applauso dei giovani. Il Pontefice ha subito incoraggiato i ragazzi
brasiliani e di tutta l’America Latina con parole affettuose, ma li ha anche esortati
ad essere loro stessi apostoli dei giovani. Grande la voglia del Santo Padre di incontrarli,
tanto che all’inizio del suo discorso, ha affermato che sorvolando il territorio brasiliano
all’arrivo già pensava all’incontro allo stadio di Pacaembu. Quando poi, ha citato
il suo amato predecessore, Karol Wojtyla, lo stadio è esploso in un grido commovente:
“Santo! Santo!”
(Grido giovani)
Il
Signore, ha detto il Papa, ci sprona a dilatare i nostri cuori, “affinché in essi
ci sia sempre più amore, bontà, comprensione per i nostri simili e per i problemi
che coinvolgono non solo la convivenza umana, ma anche l'effettiva preservazione e
la custodia dell’ambiente naturale, di cui tutti facciamo parte”.
“Nossos
bosques têm mais vida”... “I nostri boschi hanno più vita”, ha avvertito
Papa Benedetto, “non lasciate che si spenga questa fiamma di speranza”. Ed ha sottolineato
che “la devastazione ambientale dell'Amazzonia e le minacce alla dignità umana delle
sue popolazioni esigono un maggior impegno nei più diversi ambiti di azione”. Dopo
questo appello, il Papa ha offerto ai giovani una lunga e appassionata riflessione
sul passo del Vangelo di Matteo, che narra dell’incontro tra un giovane e Gesù. “In
questo giovane – ha detto – vedo tutti voi, giovani del Brasile e dell’America Latina”.
Il Pontefice si è soffermato sulla domanda fondamentale per ogni cristiano: “Cosa
fare per raggiungere la vita eterna?”. Una domanda, ha detto, alla quale solo Gesù
può dare una risposta, perché “è l’unico che riesce a mostrare il senso della vita
presente e a conferirle un contenuto di pienezza”.
Jesus
nos garante que só Deus é bom... “Gesù ci assicura che solo Dio è buono”,
ha sottolineato il Papa aggiungendo che “essere aperto alla bontà significa accogliere
Dio”. Proprio Gesù, ha spiegato, “ci invita a vedere Dio in tutte le cose e in tutti
gli avvenimenti, anche laddove la maggioranza vede soltanto assenza di Dio”. “Se riuscissimo
a vedere tutto il bene che esiste nel mondo e, ancor più, a sperimentare il bene che
proviene da Dio stesso – ha rilevato – non cesseremmo mai di avvicinarci a Lui, di
lodarlo e ringraziarlo”. Quindi, ha ribadito che per essere sulla strada di Dio non
basta conoscere i comandamenti, ma bisogna testimoniarli:
Os
anos que vós estais vivendo são os anos... “Gli anni che state vivendo
– ha affermato – sono gli anni che preparano il vostro futuro. Il «domani» dipende
molto dal come state vivendo l'«oggi» della giovinezza”. Quindi, li ha esortati a
non permettere che la vita “passi invano”, a non sperperarla, ma a vivere “con entusiasmo,
con gioia”, e “soprattutto con senso di responsabilità”. Ha, così, indicato le grandi
problematiche che affligono la gioventù di oggi dalla “paura di fallire per non aver
scoperto il senso della vita” alla “minaccia della violenza”. E ancora, “la deplorevole
proliferazione delle droghe”. Di qui, la grande responsabilità dei giovani che hanno
incontrato Cristo, che “hanno trovato la via vera”:
Sois
jovens da Igreja. Por isso Eu vos envio... “Voi siete i giovani della
Chiesa”, ha affermato il Papa. “Vi invio perciò verso la grande missione di evangelizzare
i ragazzi e le ragazze che vanno errando in questo mondo”, “Siate gli apostoli dei
giovani”. Il Santo Padre li ha invitati a camminare con loro, a fare la “stessa esperienza
di fede, di speranza e di amore”, perché si realizzino pienamente nell’incontro con
Cristo. Parole corredate da una viva esortazione:
Podeis
ser protagonistas de uma sociedade nova... “Potete essere protagonisti
di una società nuova”, ha detto Benedetto XVI, rispettando i valori morali universali,
ma anche attraverso “un impegno personale di formazione umana e spirituale di importanza
vitale”. Ed ha aggiunto: “Un uomo o una donna non preparati alle sfide reali poste
da un’interpretazione corretta della vita cristiana del proprio ambiente saranno facile
preda di tutti gli assalti del materialismo e del laicismo, sempre più attivi a tutti
i livelli”. Il Papa ha messo l’accento sulla famiglia “centro irradiante di pace e
gioia”, e sulla difesa della vita, dal suo inizio fino al declino naturale. Ancora,
li ha invitati a santificare il lavoro, a promuovere una “società più giusta e più
fraterna adempiendo i doveri nei confronti dello Stato”, non lasciandosi “trasportare
dall'odio e dalla violenza”. E li ha messi in guardia dalla “smisurata ambizione di
ricchezza e di potere” che “porta alla corruzione personale e altrui”. “La frode e
l'inganno”, è stato il suo richiamo, non possono mai essere giustificate:
Definitivamente,
existe um imenso panorama de ação... “Esiste, in ultima analisi – ha
detto - un immenso panorama di azione nel quale le questioni di ordine sociale, economico
e politico acquisiscono un rilievo particolare”, nell’ispirazione al Vangelo e alla
Dottrina Sociale della Chiesa. Il Papa ha enumerato alcune grandi sfide per i giovani
di oggi: “La costruzione di una società più giusta e solidale, riconciliata e pacifica,
l’impegno a frenare la violenza”. E poi, “le iniziative di promozione della vita piena,
dell'ordine democratico e del bene comune”. Benedetto XVI ha chiesto un impegno particolare
dei giovani per “eliminare certe discriminazioni esistenti nelle società latinoamericane”.
Ha, poi, dedicato una parte del suo discorso al Sacramento del Matrimonio ed ha invitato
i giovani a rispettarsi reciprocamente, “anche nell’innamoramento e nel fidanzamento”
sottolineando che la castità può essere un “baluardo” delle speranze future. Procurai resistir com fortaleza às insídias ... “Cercate
– è stata l’esortazione del Papa - di resistere con fortezza alle insidie del male
esistente in molti ambienti, che vi spinge ad una vita dissoluta, paradossalmente
vuota, facendovi smarrire il dono prezioso della vostra libertà e della vostra vera
felicità”. Il Papa ha anche sottolineato l’importanza della vita di fede e di preghiera
ed ha espresso parole di particolare apprezzamento per i consacrati “che si donano
totalmente Dio”. Di qui, l’auspicio che lo Spirito Santo “risvegli nel cuori di tanti
giovani” l’amore per seguire Gesù. Poi, ritornando sul passo del Vangelo di Matteo,
il Papa ha rammentato che quel giovane invitato da Cristo a partecipare alla sua missione
di salvezza, se ne andò triste e abbattuto. Il giovane, dunque, nell’ora della grande
opzione, “non ebbe il coraggio di scommettere tutto su Gesù Cristo”. Di qui, il caloroso
e sentito appello del Papa a “non sperperare” la propria gioventù. “Non cercate di
fuggire da essa”, ha detto il Papa ai ragazzi del Pacaembu, “vivetela intensamente,
consacratela agli alti ideali della fede e della solidarietà umana”.
Vós,
jovens, não sois apenas o futuro da Igreja... “Voi, giovani – ha detto
– non siete soltanto il futuro della Chiesa e dell'umanità”. Al contrario, ha aggiunto,
“voi siete il presente giovane della Chiesa e dell'umanità. Siete il suo volto giovane”.
“La Chiesa – ha detto ancora – ha bisogno di voi” “per manifestare al mondo il volto
di Gesù Cristo, che si delinea nella comunità cristiana. Senza questo volto giovane,
la Chiesa si presenterebbe sfigurata”. Infine, l’invito del Papa a seguire con attenzione
la Conferenza di Aparecida e a “collaborare per edificare un mondo di giustizia e
di pace”.
(Canti finali)
Una
serata davvero indimenticabile, dunque, a conclusione di una giornata ricca di incontri
particolarmente significativi. Nella mattinata, il Papa aveva incontrato il presidente
Lula da Silva. Il colloquio, nel Palazzo dos Bandeirantes, si è svolto in un clima
di grande cordialità. Al termine dell’incontro, avvenuto in forma strettamente privata,
si è svolta la cerimonia dei timbri. Il presidente ha annullato un francobollo realizzato
in occasione della visita del Papa, che raffigura Benedetto XVI e il Santuario di
Aparecida. Il primo di due milioni di esemplari è stato donato dal presidente al Santo
Padre. Prima di lasciare il Palazzo dos Bandeirantes, il Papa ha avuto anche un breve
colloquio con il governatore dello Stato di San Paolo, José Serra.
Sempre
ieri, Benedetto XVI ha pranzato con i vertici della Conferenza episcopale brasiliana.
Al termine del pranzo, il Papa ha ringraziato i presuli per l’accoglienza ricevuta
dal popolo brasiliano. Il Santo Padre ha affermato che fin dall’inizio del suo Pontificato,
era sua intenzione visitare l’America Latina e in particolare il Brasile e il Messico.
Si è, dunque, detto felice che il primo viaggio in terra brasiliana sia motivato dalla
canonizzazione di Frei Galvão e dall’apertura della Conferenza di Aparecida. Alla
fine dell’incontro conviviale, il Pontefice ha donato ai vescovi 200 mila dollari
per il progetto a favore dell’Amazzonia, iniziativa che sta particolarmente a cuore
all’Episcopato brasiliano.
Il secondo giorno del
Papa in Brasile si è, infine, caratterizzato per un incontro di carattere ecumenico
ed interreligioso, al Monastero São Bento. All’evento, hanno preso parte i rappresentanti
delle altre confessioni cristiane, tra cui il pastore Carlos Moeller, presidente del
CONIC, il Consiglio nazionale delle Chiese cristiane del Brasile ed i leader della
comunità ebraica e musulmana brasiliana. A sorpresa, poi, il Papa si è affacciato,
ieri, ben quattro volte dal Monastero São Bento per benedire la folla di fedeli.
Uno di questi saluti lo ha rivolto in italiano:
“Grazie
per la vostra presenza, per il vostro entusiasmo. Un grande abbraccio a voi tutti!”
Da
San Paolo, Alessandro Gisotti, Radio Vaticana
Riguardo al dono del
Papa per l'Amazzonia, ricordiamo che, a conclusione della loro 45.ma Assemblea, i
vescovi brasiliani, lo scorso 8 maggio, in linea con la pastorale che promuovono dal
1972, sono tornati a rilevare l'importanza dell'Amazzonia non solo come un fattore
ecologico di vitale importanza per la vita sul pianeta, ma anche per l'urgenza di
difendere le popolazioni amazzoniche. In questo spirito, l'Episcopato, spiega in una
dichiarazione speciale, il progetto "Vita e missione" (Solidarietà con l'Amazzonia).
La Commissione episcopale per l'Amazzonia, creata nel 2002, avrà il compito di coordinare
le molteplici attività e le prossime iniziative in questo campo.