2007-05-10 15:32:27

Dichiarazione comune dei quattro leader religiosi cristiani dell’Irlanda del Nord dopo la formazione del governo di coalizione fra i rappresentanti politici delle due comunità cattolica e protestante


“In questa giornata storica esprimiamo apprezzamento per tutti i politici che hanno compiuto coraggiosi passi verso la creazione di una società di stabilità e di pace”. Si apre con queste parole la dichiarazione comune, diffusa martedì, dai quattro leader religiosi dell’Irlanda del Nord, vale a dire gli arcivescovi cattolici Seán Brady e Alan Harper, il moderatore presbiteriano David Clarke, e il presidente metodista Ivan McElhinney. La dichiarazione è coincisa con il varo a Belfast del governo di coalizione formato da rappresentanti delle due comunità protestante e cattolica. Durante la cerimonia, svoltasi alla presenza del Primo ministro inglese Tony Blair e del premier irlandese Bertie Ahern, il premier del nuovo governo Ian Paisley, leader del Dup, il maggiore partito protestante, e il vicepremier Martin McGuinness, numero due del principale partito cattolico Sinn Fein, hanno giurato con i dieci ministri del nuovo governo (sei protestanti e quattro cattolici) di “servire tutto il popolo nordirlandese nello stesso modo, senza distinzione di religione”. Nella dichiarazione comune i rappresentanti delle comunità cattolica e protestante nell’Ulster riconoscono che “molto rimane ancora da fare affinché tutta la popolazione dell’Irlanda del Nord possa condividere un futuro comune”. “Siamo consapevoli in particolare che per molte persone la sofferenza per il passato rimane ancora viva” osservano e, “in quanto responsabili della Chiesa, invitiamo i cristiani a rendere grazie a Dio per quanto è stato raggiunto e a pregare affinché coloro che governeranno la nostra comunità nei giorni a venire ricevano assistenza e coraggio”. Dopo un sanguinoso conflitto durato 30 anni, l’intesa sulla condivisione del potere, siglata lo scorso 27 marzo, mette fine ad un lungo e complesso processo di pace avviato più di 10 anni fa e segnato, tra l’altro, dall’accordo del venerdì Santo del 1998, a seguito del quale, due anni fa, l’Ira (Esercito repubblicano irlandese) aveva deciso di rinunciare alla lotta armata. (A.M.)







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