L'importanza sociale della famiglia al centro del convegno del Forum delle Associazioni
familiari svoltosi alla LUMSA
“La nostra è una società fondata sul matrimonio Ogni tentativo di creare una famiglia
parallela si scontra con questo diritto fondamentale della nostra Costituzione”. E'
quanto ha affermato Giovanni Giacobbe, presidente del Forum delle Associazioni Familiari,
durante il convegno “Famiglia o famiglie. L’importanza di discutere per capire”. Promosso
dalla Libera Università Maria Santissima Assunta, l'incontro si è svolto ieri a Roma.
Il servizio di Marina Tomarro: Capire
il senso della famiglia nella società attuale e riscoprirne la sua unicità e il suo
valore. Questi gli obiettivi che si sono proposti i partecipanti al Convegno “Famiglia
o famiglie”, organizzato dalla Libera Università Maria Santissima Assunta. Giovanni
Giacobbe, presidente del Forum delle Associazioni Familiari:
R.
- Viviamo in un clima nel quale si tende a contestare l’univocità istituzionale oltre
che sociale della famiglia, che viene definita con una modalità, se non dispregiativa,
certamente riduttiva tradizionale, mentre è il vero nucleo della società civile. Nel
nostro ordinamento, abbiamo un modello di famiglia ben definito e consolidato, perché
è indicato dalla Costituzione, che riconosce la famiglia come società naturale, fondata
sul matrimonio, e impone allo Stato di sostenere la famiglia, sia nel suo sorgere,
sia nel suo operare. Quindi, questo modello costituzionale di famiglia, a mio parere,
è ancora ben saldo nel nostro ordinamento.
E tante
sono le sfide da affrontare per le famiglie nel mondo odierno. In particolare, la
ricerca di una stabilità che non sempre appare facile da trovare. Ma in che modo l’istituzione
familiare può essere aiutata? Donatella Pacelli, docente di sociologia
generale presso l’Università L.U.M.S.A.:
R. - Il
gruppo famiglia soffre di problemi organizzativi. E qui dobbiamo chiamare in causa
anche le politiche sociali un po’ lacunose che non aiutano l’organizzazione famiglia
che, alla fine, tende ad essere fin troppo autoreferenziale, trovando anche poco appoggio
all’esterno. Riesce a porsi poco fuori come soggetto sociale. Quindi, sicuramente,
è necessaria una maggiore attenzione da parte delle politiche sociali, ma anche una
maggiore attenzione da parte di chi, come noi, crede nella famiglia. E’ molto facile
dire cosa stia succedendo fuori della famiglia. Forse, è un pochino più difficile
interrogarci su quello che noi, che crediamo nella famiglia, stiamo facendo per salvaguardare
la sfera comunitaria della famiglia.
Quindi, la famiglia
non è più un affare privato, ma un bene della società cui tutti siamo chiamati a contribuire.