Presentata la nuova edizione dell’Annuario Statistico della Chiesa: sostanzialmente
invariato il numero totale dei cattolici, che aumentano decisamente in Africa grazie
a un’efficace attività pastorale
Dal 2000 al 2005, il numero dei cattolici nel mondo è rimasto sostanzialmente invariato:
è quanto emerge dallultimo volume dell’Annuario statistico della Chiesa cattolica,
preparato dall’ufficio Centrale di Statistica della Chiesa ed edito dalla Libreria
Editrice Vaticana, che segnala una realtà in continuo movimento. Sui dati principali,
il servizio di Roberta Moretti:
In cinque anni, i cattolici del mondo
sono passati da poco più di 1.045 milioni a circa 1.115 milioni, con un aumento del
6,7%. Un incremento, questo, molto vicino a quello della popolazione mondiale, pari
al 6,9%. Ne risulta che la presenza dei cattolici nel mondo è rimasta pressoché invariata:
17,28% nel 2000 e 17,25% nel 2005. Da sottolineare, poi, un aumento del 18% dei cattolici
in Africa, rispetto ad un incremento della popolazione di poco meno del 14%, che mette
in evidenza quanto sia stata efficace l’attività pastorale nei Paesi africani. Quanto
al numero dei vescovi, sono passati da 4.541 a 4.841, con un incremento del 6,61%,
specie in Asia e America. Il numero dei sacerdoti, circa 405.700 unità, è aumentato
complessivamente dello 0,3%, con un notevole incremento in Africa e Asia (+19,2% e
+14,9%). Stazionarietà, invece, per l’America e flessione in Europa e Oceania. Ma
mentre il numero dei sacerdoti diocesani ha segnalato una significativa ripresa, (da
265.781 nel 2000 a 269.762 nel 2005) quello dei religiosi appare in costante decllino
(da 139 mila nel 2000 a 136 mila nel 2005). Sensibili cambiamenti, poi, circa la percentuale
di sacerdoti per continente: l’unico che ha visto diminuire la propria quota è l’Europa,
con un decremento dal 51,5% al 48,8%. Ma proprio nel continente europeo e americano,
dove appare più problematico il ricambio sacerdotale, si registra un incremento dei
diaconi diocesani oppure religiosi con carattere di permanenza nel loro stato, con
un aumento, rispettivamente, del 24% e del 28%.In contrazione, invece, il
numero dei religiosi professi non sacerdoti, passati da 55.057 nel 2000 a 54.708 nel
2005. “La crisi che ha investito questa categoria di operatori pastorali - si legge
nell’Annuario Statistico - non accenna a cessare ed è preoccupante che, ad eccezione
di Africa e Asia, in tutto il resto del mondo seguitino a ridursi”. Da segnalare,
inoltre, il numero delle religiose professe, corrispondenti a 760 mila unità, circa
il doppio di quello dei sacerdoti e per circa il 42% residente in Europa: il loro
numero è andato progressivamente diminuendo nello scorso quinquennio in Europa e America,
a vantaggio di Africa e Asia. Il numero degli studenti di filosofia e teologia nei
seminari diocesani e religiosi, poi, non ha fatto che aumentare fino al 2002, dopodiché
è subentrata una fase di sostanziale stabilità fino al 2005. Per quanto riguarda,
infine, il rapporto dei candidati al sacerdozio rispetto alla popolazione cattolica,
è interessante rilevare che nel 2005 si pongono al di sopra della media mondiale (103
candidati per milione di cattolici) l’Asia (258) e l’Africa (154). I centri pastorali
sono passati da 409 mila a 433 mila, con un rapporto medio di 2500 fedeli per centro.
Ma se in Oceania e in Europa sono diminuiti, la situazione si presenta molto dinamica
in Asia, Africa e, soprattutto, in America, con un aumento del 7,9% in cinque anni.