2007-05-06 10:01:51

In Italia si celebra la VI Giornata Nazionale per l'Epilessia


Far conoscere a pazienti e famiglie le reali opportunità di diagnosi e cura dell’epilessia e diffondere una corretta informazione. E’ l’obiettivo della VI Giornata Nazionale per l'Epilessia che si celebra oggi. Promossa dalla LICE, la Lega Italiana contro l'Epilessia, la giornata ha, infatti, come tema: “Informarsi per non avere paura”. In Italia le persone affette da questa malattia sono 500 mila e ogni anno vengono diagnosticati 25 mila nuovi casi, cifre che pongono l’epilessia al terzo posto dopo le patologie cardio-vascolari e con deficit intellettivo e sensoriale. Antonella Villani ha chiesto al presidente della LICE Paolo Tinùper, in che cosa consista la malattia: RealAudioMP3

R. – Consiste nella presenza di crisi che si ripetono nel tempo, ad intervalli variabili, in persone che per lo più sono per il resto normali.

 
D. – Che cos’è che spaventa?

 
R. – E’ la non prevedibilità della crisi. Quindi il paziente che in quel momento sta compiendo un’azione normale, improvvisamente viene colto da un malore più o meno importante e, anche per un attimo solamente, può distrarsi e poi ritorna tutto normale.

 
D. – Voi per aiutare questi paziente avete, tra l’altro, stilato anche delle linee guida per medici di base e pronto soccorso ospedaliero. E' un disturbo ancora poco conosciuto anche per gli specialisti?

 
R. – Il disturbo è conosciuto, ma i metodi di terapie nelle varie situazioni non è uniforme. Il nostro compito, quindi, come società scientifica è quello di diffondere una conoscenza che sia attuale e che sia attuabile in tutte le situazioni del territorio e quindi sia dal medico di base che dal Pronto Soccorso, le Rianimazioni ed anche le Neurologie.

 
D. – Altro tabù che cade è quello che le donne epilettiche rischiano la vita in gravidanza o addirittura possono partorire, a loro volta, figli malati…

 
R. – Questo è varamente un pregiudizio! Quattro bambini su mille circa nascono da donne con epilessie, la maggior parte delle quali prende dei farmaci antiepilettici e la probabilità di avere un bambino normale in una donna con epilessia che prende farmaci è superiore al 90 per cento. Quindi bisogna programmare la gravidanza, gestire le situazioni, scegliere i farmaci, ma le donne con l’epilessia, nella stragrande maggioranza dei casi, possono ed hanno bambini sani.

 
D. – Per migliorare l’informazione sull’epilessia avete istituito tre Borse di Studio da assegnare ai migliori cortometraggi realizzati dalla Scuola Nazionale di Cinematografia. Come mai questa scelta?

 R. – Perché volevamo avere tre documenti che fossero facilmente comprensibili, distribuibili su tutto il territorio e visibili.







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