La violenza continua a devastare l’Iraq: alla notizia di nuovi attentati a Baghdad,
costati la vita ad oltre 50 persone, si aggiungono le agghiaccianti immagini di filmati
con le tragiche sequenze dell’uccisione di un soldato iracheno e della lapidazione
di una giovane donna. Il nostro servizio:
In Iraq, gli
attacchi dei ribelli continuano con modalità e in luoghi ormai drammaticamente consueti:
l’esplosione di un’autobomba nei pressi di un mercato, in un quartiere sciita di Baghdad,
ha provocato la morte di almeno 30 persone. Poco dopo, la deflagrazione di un ordigno
in un altra zona, ha causato 20 morti. Violenze anche a Samarra, dove un gruppo di
insorti ha attaccato una caserma uccidendo 7 militari iracheni. Negli Stati Uniti,
intanto, il presidente George Bush ha chiesto al Congresso di approvare una nuova
legge per il finanziamento della guerra in Iraq. La Casa Bianca teme una più intensa
serie di violenze nel Paese arabo se non verranno subito messi a disposizione i fondi
richiesti. Dall’Iraq arrivano poi raccapriccianti filmati: un gruppo vicino ad Al
Qaeda ha pubblicato su un sito integralista le tragiche immagini dell’uccisione di
un soldato iracheno, accusato di far parte di quelli che vengono definiti “squadroni
della morte”. Queste formazioni sarebbero coordinate, secondo l’organizzazione terroristica,
dal governo sciita per colpire i sunniti. Sempre su internet, è stato diffuso un video
su una barbara e antica pratica che continua ad essere eseguita in alcuni Paesi. Il
filmato mostra le drammatiche sequenze della lapidazione di una giovane irachena,
ritenuta colpevole di aver offeso la propria comunità, di culto yazidi, per essersi
innamorata di un ragazzo sunnita. All’uccisione della ragazza assistono, con agghiacciante
indifferenza, agenti iracheni e varie persone. Gli yazidi sono circa 500 mila e vivono
prevalentemente nel nord dell’Iraq, nel Kurdistan iracheno. Parlano un dialetto curdo
e seguono una religione preislamica. La comunità degli yazidi è vissuta per secoli
pacificamente accanto a musulmani e cristiani. Ma in questi ultimi anni è stata ripetutamente
minacciata da estremisti sunniti.
Anche in Afghanistan si continua a combattere
e a morire: sono 30 le vittime, tra cui otto agenti di polizia e 17 talebani, di furiosi
scontri avvenuti ieri pomeriggio nel distretto centrale di Bakwa, nella provincia
occidentale di Farah. Lo hanno riferito fonti militari americane precisando che negli
scontri si sono contrapposti militanti islamici e agenti afgani appoggiati da elicotteri
della coalizione. I talebani hanno poi ulteriormente posticipato l’ultimatum per la
sorte del cooperante francese e dei tre suoi collaboratori afghani, rapiti lo scorso
3 aprile nel sud-ovest del Paese. La scadenza, prorogata fino alla conclusione delle
elezioni presidenziali in Francia, è stata adesso fatta slittare fino alla formazione
del nuovo governo francese. I sequestratori chiedono in cambio del rilascio degli
ostaggi la liberazione di alcuni ribelli detenuti.