2007-05-05 15:04:17

San Francesco di Paola esempio che invita al perdono: nel V centenario della sua morte il Papa invita a sceglierlo come maestro di vita


“Interlocutore dei semplici con intuizioni e incitamenti che parlano ancora oggi a chi regge le sorti degli uomini”: così ha definito San Francesco di Paola il cardinale Raffaele Renato Martino, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, durante la celebrazione conclusiva dei festeggiamenti per i 500 anni dalla morte del fondatore dell’Ordine dei Minimi. Il porporato – legato pontificio in Calabria per l’evento – nella sua omelia ha invitato i calabresi a seguire l’esempio del loro patrono mettendo da parte l’odio e l’inimicizia. Nel suo messaggio al superiore generale dell’Ordine dei Minimi, padre Francesco Martinelli, Benedetto XVI ha esortato a celebrare il V centenario della morte del santo eremita “non solo nella prospettiva della memoria, ma soprattutto in quella della ripresa di un cammino e del rilancio di una proposta di vita”. “Come figli ed eredi di un così grande fondatore – scrive il Santo Padre – i Minimi hanno nella Chiesa la missione di tenere vivo l’invito alla penitenza”. “In questo V centenario – si legge nel testo – i fedeli devono essere aiutati a venerare San Francesco di Paola scegliendolo come maestro di vita, che richiama alle esigenze dello spirito”. Sull’esempio del Santo l’invito del Papa, inoltre, è ad avere attenzione verso i bisognosi. Morto a Tours, in Francia, il 2 aprile del 1507 e canonizzato il primo maggio del 1519, San Francesco di Paola è patrono della gente di mare oltre che della Calabria e proprio ai calabresi il cardinale Martino ha rivolto l’invito a lavorare per la pace, sottolineando il ruolo fondamentale affidato alle famiglie cui spetta, insieme alle istituzioni, il compito di “educare all’amore per vincere la cultura dell’odio, della vendetta e della morte, sull’insegnamento del Santo della carità sociale, portatore delle parole perdono e misericordia”.







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