2007-05-05 15:18:18

Cardinali e vescovi in pellegrinaggio tra le capitali europee per chiedere ai leader del G8 di mantenere gli impegni presi nella lotta alla povertà


Undici tra cardinali e vescovi in tour nelle capitali europee per sponsorizzare “Prima che sia troppo tardi”, una campagna promossa da Focsiv e Caritas, insieme ad altre associazioni cattoliche, per chiedere ai governi del G8 di rispettare gli impegni assunti nella lotta alla povertà. Ieri il gruppo, guidato dal cardinale honduregno Maradiaga, è stato ricevuto in udienza da Benedetto XVI. Subito dopo, la conferenza stampa presso la nostra emittente. Francesca Sabatinelli: RealAudioMP3

Londra, Berlino, Roma. Le tappe di un pellegrinaggio per chiedere ai grandi di mantenere gli impegni assunti in merito alla lotta alla povertà e riguardo agli aiuti allo sviluppo. A farsi portavoce degli ultimi è stato un gruppo di cardinali e vescovi che alla vigilia del summit del G8 di giugno, ha incontrato il cancelliere tedesco Merkel, il premier britannico Blair e quello italiano Prodi, per ribadire la necessità di cancellare il debito estero ai Paesi in via di sviluppo, di lottare contro la corruzione nella gestione degli aiuti e soprattutto di operare in piena trasparenza economica e finanziaria. Tutti si sono detti preoccupati per la mancanza di progressi, nonostante le promesse. Ma, convinti che si possa ancora essere ottimisti, vescovi e cardinali continueranno ad andare avanti nella loro opera, fortemente incoraggiati dal Papa che ha assicurato loro pieno sostegno. Al loro fianco anche la Chiesa italiana, che proseguirà nella campagna per la riduzione del debito, come ha assicurato incontrando i vescovi e i cardinali mons. Bagnasco presidente della CEI. “L'attuale modello di sviluppo sostenuto dai Paesi del Nord del mondo ha dimostrato tutte le sue debolezze e deve essere cambiato perché, negli ultimi dieci anni, la povertà nel Sud anziché diminuire è aumentata”, ha spiegato il cardinale Rodriguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucicalpa, in Honduras, convinto che la campagna sia necessaria:

 
R. – Penso che la campagna è buona, è una maniera di educare anche l’opinione pubblica. E’ anche una nuova evangelizzazione perché portare la dottrina sociale della Chiesa nei luoghi che abbiamo visitato, è una cosa buona.

 
Mons. Laurent Monsengwo, arcivescovo di Kisangani nella Repubblica Democratica del Congo:

 
R. – Noi abbiamo praticamente detto a loro il principio classico degli antichi romani “pacta sunt servanda” cioè voi ci avete promesso un aiuto che vada fino allo 0,7 per cento del prodotto nazionale lordo: quindi mantenete la parola. E abbiamo visto che quelli che potevano dirlo dicevano “guardate le cifre, siamo già andati molto avanti e siamo decisi a continuare”. Altri dicevano: “Ora non possiamo, però siamo decisi a farlo”. Quindi, la speranza esiste.

 
Si insiste nel sollecitare i grandi prima che sia troppo tardi, e forse già lo è, spiega Sergio Marelli, direttore generale della Focsiv. Il rischio, sottolinea, è che ci si abitui al fatto che 800 milioni di persone nel mondo soffrono la fame:

 
R. – In questo G8, non ci saranno nuovi impegni nei confronti delle povertà nel mondo. La nostra richiesta è: mantenete quelli che avete già assunto. Anche i più ottimisti dicono che per raggiungere quei famosi otto obiettivi del millennio fissati per il 2015, occorreranno 100 anni in più. Ricordiamo in particolare ai governi che 100 anni in più vogliono dire otto miliardi di persone che moriranno per fame, dieci miliardi di persone che moriranno per assenza di acqua potabile. A loro scegliere come comportarsi.

 
Ciò che si chiede è dunque che i governi del G8 si assumano le loro responsabilità ed adottino le necessarie scelte politiche per raggiungere la crescita economica e soprattutto per uno sviluppo integrale dell’uomo nella solidarietà universale.









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