Presieduta dal cardinale Bertone, nella Basilica di San Pietro, l’ordinazione del
nuovo vescovo della diocesi di Cassano allo Jonio, Vincenzo Bertolone
“Essere vescovo significa rimettersi ogni volta in cammino e farsi compagno dell’uomo
di oggi”: è quanto ha sottolineato ieri pomeriggio, nella Basilica Vaticana, il cardinale
segretario di Stato, Tarcisio Bertone, durante la celebrazione per l’ordinazione episcopale
di mons. Vincenzo Bertolone, nuovo vescovo della diocesi calabrese di Cassano allo
Jonio. Il presule, originario di San Biagio Platani, comune in provincia di Agrigento,
è un religioso della Congregazione dei Servi dei Poveri e per anni, a Palermo, ha
svolto il suo ministero all’orfanotrofio maschile “Boccone del Povero”. Il servizio
di Tiziana Campisi: ********** “Umilmente
nella luce del tuo volto”: ha scelto questo motto il nuovo vescovo di Cassano alloo
Jonio, Vincenzo Bertolone. Il cardinale Tarcisio Bertone, che lo ha consacrato, ha
precisato che ora il presule “è ministro di unità e di comunione”, “con i sacerdoti
e i religiosi, con i laici impegnati, con le autorità civili, con le comunità locali,
con le associazioni professionali e con ogni bisognoso che domanda aiuto”:
“Il
vescovo non è e non deve essere un uomo solo: è in compagnia del Signore e insieme
a Lui nella Chiesa è il promotore dei ministeri e il coordinatore di tutte le forze
che sono finalizzate all’opera della salvezza. Secondo l’icona di Emmaus essere vescovo
significa rimettersi ogni volta in cammino e farsi compagno dell’uomo di oggi, giovane
o adulto che sia”.
Il porporato ha spiegato che compito
del vescovo è quello di aiutare “i cristiani e gli uomini di buona volontà a non considerare
la loro vita limitata alla fase terrena, spesso contraddittoria e irta di difficoltà”.
“Leggendo positivamente i segni dei tempi - ha proseguito il cardinale Bertone - egli
non si stanca di annunciare la speranza di un futuro nuovo, di una terra rinnovata,
in cui ogni lacrima sarà asciugata, e Dio sarà tutto in tutti”. Quindi il porporato
ha aggiunto:
“Il vescovo è il primo dispensatore
dei misteri di Dio nella Chiesa particolare a lui affidata, è la guida, il promotore
e il custode di tutta la vita liturgica. In ogni celebrazione eucaristica egli offre
se stesso insieme con Cristo. Quando, poi, questa celebrazione avviene con il concorso
e la partecipazione attiva dei fedeli, il vescovo appare sotto gli occhi di tutti
qual è, ossia come il Sacerdos et Pontifex, poiché agisce nella persona di
Cristo e nella potenza del suo Spirito”.
“Economo
della grazia divina per l’edificazione della Chiesa”: questo è il vescovo, ha detto
ancora il cardinale segretario di Stato, che al termine della sua omelia ha invocato
su mons. Vincenzo Bertolone la preghiera del Beato Giacomo Cusmano, fondatore della
famiglia religiosa di cui il neovescovo fa parte:
“Ci
uniamo così alla preghiera di augurio che il Beato Giacomo Cusmano dedicherebbe oggi
a questo suo seguace che diventa vescovo: ‘Sia grande il suo coraggio quanto la speranza
nel divino aiuto, per trionfare degli ostacoli che si oppongono alle opere di Dio’”. **********