Chiuderà per tre anni la Biblioteca Apostolica Vaticana per urgenti lavori di consolidamento
dell'edificio. Intervista con il prefetto, il vescovo Raffaele Farina
Tra poco più di due mesi, da sabato 14 luglio, chiuderà per un ciclo di restauri il
complesso della Biblioteca Apostolica Vaticana. L'antica struttura resterà inaccessibile
per almeno tre anni, per consentire una serie di rinforzi strutturali non più procrastinabili.
Anche l'immenso patrimonio di volumi e documenti della Biblioteca pontificia verrà
dotato di nuove misure di tutela e conservazione. Giovanni Peduto ha chiesto
al prefetto della Biblioteca Apostolica, il vescovo Raffaele Farina, di illustrare
in sintesi gli interventi previsti:
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R.
- Questo provvedimento che - lo voglio dire subito, all’inizio - è maturato dopo una
riflessione di tre-quattro anni, si impone per la situazione di alcuni edifici che
devono essere restaurati e poi di una situazione generale di revisione dell’abitazione,
dell’accoglienza e del personale che lavora nella nostra Biblioteca e della preservazione
più consentanea anche alle ultime tecnologie, più consentanea dei nostri tesori, dei
nostri manoscritti, dei nostri libri di pregio.
D.
- E più concretamente, sul piano edilizio, cosa ci sarà da fare?
R.
- Si tratta sostanzialmente di quattro grandi lavori - che sono quelli che ci costringono
alla chiusura della Biblioteca - e poi di lavori per così dire “minori” ma di non
minore importanza. Per ciò che riguarda i grandi lavori, il primo è quello di rinforzare
i pavimenti e le volte di un edificio non molto grande ma che è in una posizione strategica
nella Biblioteca, perché sovrasta la sala di consultazione dei manoscritti, ed è esso
stesso importante per la vita della Biblioteca perché è l’edificio nel quale si trovano
i due laboratori: il laboratorio di restauro, soprattutto dei manoscritti, ma anche
dei libri di pregio, e il laboratorio fotografico che, da qualche anno, è anche digitale.
Tali lavori si calcolano della durata di circa tre anni, per questo edificio. E sono
inevitabili, proprio per il posto che occupano e che condiziona la sala di consultazione
dei manoscritti in una maniera decisiva.
D. - Quindi,
sarà notevole il disagio per chi frequenta la Biblioteca?
R.
- Sarebbe notevole perché noi questo disagio non lo vogliamo e questo è uno dei motivi
per la chiusura della Biblioteca. A questo, si aggiungano però anche le altre cose
che, in qualche maniera, condizionano questa chiusura. Inoltre, un’altra grande impresa
che sarà realizzata in questi tre anni sarà il rifacimento dell’ala destra del cortile,
dove c’è un grande magazzino per il deposito dei periodici: anche lì, la pavimentazione
centrale dell’edificio dev’essere rinforzata per sostenere la massa dei libri che
vi stazionano. E approfittando di questo, si faranno anche tutta una serie di lavori
per migliorare la situazione del deposito, la climatizzazione e tante altre cose.
Un altro lavoro del quale vale la pena di parlare riguarderà il rifacimento del cosiddetto
Medagliere del Gabinetto numismatico.